Casi di studio

A ciascuno il suo

La ricetta di Pavia e Ansaldo per un’insegna di oltre 50 anni

11-04-2017

A ciascuno il suo

Come può un’insegna durare oltre 50 anni? Quali valori preservare e quali rinnovare? Il caso Pavia e Ansaldo, analizzato nell’attuale numero di TopLegal Review, mostra il percorso di uno studio dalla lunga tradizione (nasce negli anni 60 come costola di Fink & Pavia negli Stati Uniti) che ha scelto di mantenere saldi alcuni principi caratterizzanti, come il forte riserbo e understatement, e allo stesso tempo posizionarsi come full service con marcate ambizioni internazionali.

Nel caso di studio si analizza questa doppia anima dello studio guidato dal managing partner Stefano Bianchi (in foto), si ripercorrono le tappe dell’insegna con una particolare attenzione all’evoluzione successiva agli anni 2000 quando sono emerse alcune delle sfide che avrebbero dominato la riflessione dei managing partner degli anni a venire: gli equilibri di remunerazione e la necessità di riconoscere a ciascuno i risultati dei propri sforzi, il posizionamento internazionale, la revisione dei modelli di governance.

Il caso Pavia e Ansaldo mostra che una solida reputazione aiuta certamente l’insegna a prendere tempo per ragionare su come gestire le sfide emergenti dovute a temi interni all’insegna ma anche ai cambiamenti del contesto competitivo. Ma indica altresì che la risposta per la longevità non può che arrivare da profonde revisioni dei modelli di governance e dalla capacità di riempire di contenuto la parola partnership.

L’articolo completo è disponibile nel numero di aprile/maggio di TopLegal Review

 

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Pavia e Ansaldo StefanoBianchi


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