Chiamate insistenti, sms osceni, talvolta pedinamenti (che possono sfociare in violenza estrema). E nel frattempo la paura, l’ansia di camminare da soli per strada. È il cosiddetto stalking, l’insieme di comportamenti persecutori e molestie psicologiche diretti in particolare alle donne. In Italia l’incidenza sulla popolazione è di circa il 20%, in Lombardia del 19%, a Milano il fenomeno tocca la punta del 21%. Per questo motivo apre da febbraio nel capoluogo lombardo uno sportello anti stalking su iniziativa dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (Aipc).
Ad accelerare la creazione di un punto d’ascolto le 3900 richieste di sostegno pervenute al Centro di ascolto e consulenza psicologica e legale dell’Italia del Nord Ovest e le circa mille giunte dalla regione Lombardia. Richieste che, finora, non hanno potuto avere una risposta dalle strutture esistenti perché non classificabili come violenza fisica o sessuale in senso stretto, oppure perché presentate da persone di sesso maschile (le case di accoglienza sono aperte solo alle donne).
Il Centro di ascolto e consulenza psicologica non è rivolto solo alle vittime: si sono presentati, infatti, anche numerosi presunti autori di sesso sia maschile sia femminile.
L’iniziativa si avvale della collaborazione con l’Osservatorio Nazionale dello Stalking (Ons), con il sindacato di Polizia Coisp e con il supporto del gruppo Fater (titolare dei marchi Lines, Pampers, Tampax, Tempo e Linidor).
Lo sportello anti stalking si trova in via Raffaele Parravicini 16, interno 2, in zona Stazione Centrale a Milano. Per prenotare un incontro bisogna telefonare al numero unico nazionale 06 44246573 che indirizzerà le chiamate alla sede di competenza.