Nctm vince la gara per la valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione Piemonte, battendo la concorrenza con uno sconto monstre del 66% sul costo di partenza. Una situazione che, per la prima volta in modo chiaro e concreto, evidenzia lo scenario di competizione al ribasso, anche in ambito di bandi pubblici, che sta travolgendo le parcelle della categoria.
L’esito è stato ufficializzato ieri in seduta pubblica a Torino. Sul tavolo, la costituzione di un fondo per valorizzare 200 immobili pubblici dell’ente piemontese. Il bando prevedeva un costo base del mandato pari a un milione di euro, articolato in 400mila euro di consulenza cui si aggiungevano 3mila euro a immobile per valutazione e due diligence. Alla gara avevano partecipato cinque studi. Anche da parte dei competitor, l’ordine di grandezza dei ribassi è stato comunque impressionante: Dla Piper ha presentato un’offerta con sconto del 40%; Bonelli Erede Pappalardo del 45%; Chiomenti del 50 per cento. C’era anche Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, ma non è nota la proposta.
Su questa gara c’era massima attenzione, essendo tra le prime di questo genere ad abbracciare lo schema di una competizione al ribasso attivata su un campione di studi di qualità. Lo sconto del 66% ha consentito a Nctm di battere la concorrenza. Ma significa procedere con mille euro per due diligence a immobile. Secondo indiscrezioni, lo studio è convinto di garantirsi un margine di redditività. Tuttavia, Nctm deve aver fatto i conti anche sul futuro, scommettendo sull’importanza di garantirsi un mandato che potrebbe rivelarsi un bechmark per altre “valorizzazioni” del patrimonio pubblico.
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