Il prossimo anno sarà Londra ad ospitare il consueto convegno annuale di AdLaw International, il network internazionale di studi legali che offre consulenza in tema di comunicazione. Il tema sarà comunicazione pubblicitaria e musica. Quest’anno, invece, i membri di AdLaw si sono dati appuntamento a Milano dove hanno parlato del rapporto cliente/agenzia pubblicitaria. Nell’ambito del meeting, promosso da Assocomunicazione, diversi sono stati gli argomenti trattati, dalla disciplina internazionale alle regole relative ai compensi delle agenzie nei vari paesi, dalle modalità di svolgimento delle gare private fino alla disciplina sui rebates. Dal dibattito è emerso come nella pratica esistano ancora differenze su alcuni importanti aspetti del rapporto tra cliente e agenzia, come quello delle gare private. «Nella pratica anglosassone, in una gara privata il rapporto tra agenzie e cliente è caratterizzato da riservatezza e da confidenzialità», ha dichiarato Charles Swan (nella foto), partner dello studio inglese Swan Turton e tra i fondatori del network AdLaw, «mentre in altri paesi, tra cui l’Italia, non vi è nessuna legge che possa impedire al cliente, in un momento successivo alla gara, di utilizzare una proposta scartata e di appropriarsi così della sua idea creativa a costo zero». Un aspetto questo che suscita molte perplessità tra le agenzie pubblicitarie italiane. Altre differenze riguardano le modalità di determinazione del compenso delle agenzie. In alcuni casi, esso si basa su una quota annuale fissa, stabilita dalle parte, in altri invece esso è calcolato come percentuale sul budget previsto dal cliente per la campagna pubblicitaria. Ma non solo. «In alcuni paesi, come Germania e Polonia», ha aggiunto Ricardo Perez-Solero Puig dell’Estudio Legal de Comunicacion, «il compenso delle agenzie è composto da una provvigione fissa e da una parte variabile, commisurata al successo che la campagna pubblicitaria avrà sul mercato. E’ per questo che oggi le agenzie, nel partecipare a una gara, valutano aspetti come la qualità del prodotto, il prezzo a cui sarà venduto sul mercato e i canali di vendita tramite cui sarà commercializzato». «In Italia» ha dichiarato Riccardo Rossotto di Hammonds Rossotto, «ancora non esiste questo meccanismo di remunerazione e i compensi delle agenzie oggi sono ben lontani dal 15% applicato qualche anno fa. Ora la provvigione corrisposta dal cliente va dal 2 al 6% del valore del budget». Tra i relatori che hanno partecipato al convegno Martin Ammann, studio Meyer Lustenberger (Svizzera), Jean-Philippe Sala-Martin, studio Coblence & Associés (Francia), Antoine Endtz, studio Höcker Advocaten (Olanda), Eric W. Gross, studio Gowling Lafleur Henderson (Canada), Jan Grygo, studio Laszczuk & Wspolnicy (Polonia), Joachim Kohler e Christoph Kolonko, studio Kolonko & Dammeier (Germania), Shivendra Kundra, studio Kundra & Bansal (India), Hugh Latimer, studio Wiley Rein & Fielding Llp (Stati Uniti), Klaus Ewald Madsen, studio Bech-Bruun (Danimarca), Ricardo Pérez-Solero Puig, Estudio legal de Comunicaciòn (Spagna), Charles Swan, studio Swan Turton (Regno Unito), Massimo Tavella, studio Hammonds Rossotto (Italia).
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