Arbitrati internazionali

Adr: l’alternativa da cogliere

Galileo Pozzoli: «Se vogliamo promuovere l’Italia come paese arbitration friendly bisogna iniziare a utilizzare strumenti arbitrali adeguati».

05-05-2016

Adr: l’alternativa da cogliere


Le ultime statistiche rilasciate dalla Camera Arbitrale di Milano in relazione al numero di casi avviati mostra un leggero decremento rispetto all’anno precedente. A
 questa flessione è, però, corrisposto un considerevole incremento del valore medio dei procedimenti. Si è infatti passati da una media di 2.660.964 di euro del 2014 ai 3.769.515 di valore medio per il 2015. Una dimostrazione del valore specifico di questo strumento, spesso considerato migliore, in termini di efficienza, rispetto al processo ordinario e come tale preferibile, per consentire una riduzione dei tempi processuali e dei costi legali. Ma è davvero così?

Per rispondere a questa spinosa domanda Curtis Mallet-Prévost Colt & Mosle organizzerà il prossimo 9 giugno, presso la sede di Milano dello studio, l’incontro “International Arbitration: Achieving Efficiency”. Finalità del seminario sarà di creare un dibattito tra gli operatori, siano essi legali o società, che quotidianamente si trovano alle prese con il processo arbitrale, spesso “confuso” in Italia con il procedimento ordinario.

«Frequentemente avviene» spiega Denis Bonvegna, counsel di Curtis «che l’avvocato italiano utilizzi in maniera pedissequa modelli tipici del processo ordinario che mal si adattano al meccanismo arbitrale, riducendo i vantaggi che quest’ultimo potrebbe apportare in termini di costi e di tempi».

Grazie all’intervento dei rappresentanti della Camera Arbitrale di Milano e dell’International Chamber of Commerce si illustreranno gli sforzi delle istituzioni per facilitare l’utilizzo di strumenti adeguati all'arbitrato internazionale. Ne è un esempio la collaborazione dello studio con la Camera di Milano per la redazione di alcune note sulla consulenza tecnica in arbitrato. 

Secondo l’opinione del managing partner di Curtis, Galileo Pozzoli (in foto), «se vogliamo promuovere l’Italia come paese arbitration friendly bisogna iniziare a utilizzare strumenti arbitrali adeguati. Il cliente straniero che si trova a dover passare attraverso un processo fotocopia del processo ordinario si trova spesso spiazzato. Avere la possibilità di gestire adeguatamente degli arbitrati importanti in Italia può invece rivelarsi un business interessante in grado di apportare diversi vantaggi alla professione legale in senso lato, sia sviluppando la conoscenza e le capacità degli avvocati nazionali sia portando lustro alle istituzioni arbitrali italiane».

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Curtis GalileoPozzoli, DenisBonvegna Camera Arbitrale di Milano, Icc Italia


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