L'offerta era pronta, ma il Manchester City non ha avuto il tempo di presentare una cifra.
Kakà, il fuoriclasse del Milan, ha rinunciato a giocare oltremanica prima di conoscere il valore del contratto che la squadra inglese, guidata dall'amministratore delegato Gary Cook, era pronta a firmare.
La trattativa è sfumata dopo le riunioni tra il Milan e il Manchester City che si sono svolte nella sede principale dello studio Izzi Toniatti Pini Perron-Cabus Matalon, e a cui hanno partecipato il socio dello studio Alberto Ziliani, chiamato al tavolo della trattativa dal dirigente sportivo Ernesto Bronzetti (braccio destro di Adriano Galliani, ad del Milan) e un team cross border di Shearman & Sterling, composto dal partner romano Domenico Fanuele e da Deborah Lincoln e Simon Cliff al fianco del Manchester City.
«Al giocatore non è stato indicato un numero, perchè il Manchester ha da subito impostato il discorso sul progetto che vuole sviluppare», ha spiegato a TopLegal Ziliani. «L'obiettivo è di mettere insieme in qualche anno una delle squadre più forti a livello mondiale e volevano fare di Kakà l'uomo simbolo».
«La trattativa si è conclusa definitivamente quando, lunedì scorso, è venuto in studio anche Bosco Leite (padre e procuratore del giocatore, ndr)», conclude Ziliani.
Lo studio Izzi Toniatti Pini Perron-Cabus Matalon conta 6 soci e circa 30 collaboratori e ha sede a Milano, Monza e Busto Arsizio.
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