Per chi segue le finanze di Enel potrebbero scattare giorni di grande attività. Il colosso energetico, infatti, potrebbe aver presto bisogno di emissioni obbligazionarie d’urgenza. Si accende dunque l’allarme per gli studi legali, in particolare per quelli che di recente hanno supportato la società elettrica, come Legance (che ha assistito Enel nell’ultima obbligazione da 2,25 miliardi dell’ottobre scorso) e Linklaters (che nella stessa operazione ha coadiuvato il pool di banche). Secondo un report degli analisti finanziari di Barclays, infatti, Enel rischia di dover far fronte a una esigenza di liquidità della controllata spagnola Endesa. In base ai risultati del terzo trimestre 2011, «la liquidità pari a 4,1 miliardi di euro, con le linee di credito scese a 3,7 miliardi, è sufficiente a soli sei mesi di attività». Ai dubbi degli analisti, il management spagnolo ha risposto che «sta discutendo con Enel una linea di credito contingency di 3,5 miliardi (nella quale in gruppo italiano sia il debitore verso le banche) e una strategia per cui prossime emissioni di bond siano coordinate con la capogruppo». Barclays nota che «la strategia non è priva di rischi», anche perché Enel è un gruppo già fortemente indebitato e in attesa di un miglioramento delle condizioni di mercato per procedere con una serie di cartolarizzazioni oggi congelate. Insomma, si profilano mesi complessi.
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