Ai commercialisti un ruolo per la sostenibilità

08-10-2010

La sostenibilità nelle sue diverse sfaccettature, è questo il tema affrontato a Vicenza nell’ambito della 1a Giornata del Triveneto organizzata dall’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Tre Venezie “Economia, Equonomia, Eticonomia - Le nuove Economie. Prosperità e crescita sostenibile”.
L’incontro si è incentrato proprio sul tema della sostenibilità, affrontata non solo dal punto di vista finanziario ma anche in senso più ampio, come sostenibilità ambientale e sociale nell’esercizio della professione.
Nel corso della Giornata sono stati presentati i risultati dell’Indagine sulle priorità in tema di sostenibilità per la categoria.
Il 90% degli intervistati si è dichiarato in accordo con l’idea che l’operare imprenditoriale deve essere ispirato a un bilanciamento fra l’economicità e un fine sociale ma, ciononostante, più della metà del campione (56,04%) segnala una scarsa attenzione del mercato finanziario e dei clienti (67,81% - imprese, enti pubblici e liberi professionisti) alle tematiche legate alla sostenibilità sociale e ambientale nell’agire imprenditoriale.
In particolare, la ricerca ha evidenziato che il Commercialista del 3° millennio potrà giocare un ruolo attivo nella generazione di un circuito virtuoso di sostenibilità e crescita economica, proponendo riforme tese a una maggiore sostenibilità fiscale e sociale. In questo senso, sono state individuate alcune azioni e ambiti di intervento nel settore finanziario che i Professionisti ritengono particolarmente importanti nel perseguire l’obiettivo della sostenibilità nell’esercizio della professione.
Tra le proposte individuate emerge come fondamentale una razionalizzazione del calendario degli adempimenti fiscali, volta a mantenere le scadenze il più possibile allineate all’evoluzione della normativa di riferimento, per la quale i professionisti richiedono una maggiore qualità ed efficacia.
In secondo luogo la ricerca evidenzia l’importanza dello sviluppo della formazione professionale. Gli intervistati ritengono infatti indispensabile impegnarsi per la creazione di professionisti certificati, a garanzia di un elevato livello qualitativo attuale e futuro.
Al terzo posto, ma non meno importante, è stata indicata la “Legge Tremonti” per agevolare gli investimenti sostenuti dagli Studi Professionali seguita dalla proposta di una progressiva abolizione dell’Irap legata a una sua conseguente sostituzione, quantomeno parziale, con tributi di altro genere. Gli intervistati si sono inoltre dimostrati particolarmente sensibili alla possibilità di costruire Società di Lavoro Professionale (S.L.P.), ritenute utili per ottimizzare le risorse, intese come professionisti ed esperti contabili, che garantiscono la fornitura di  una consulenza completa e specializzata in grado di coprire diversi ambiti d’intervento.
 


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