LA RICERCA

AI e co-sourcing indispensabili per risolvere le sfide di budget

Secondo l’Ey tfo survey 2014 le pressioni normative e di budget stanno ridefinendo il panorama delle funzioni fiscali e finanziarie

16-12-2024

AI e co-sourcing indispensabili per risolvere le sfide di budget

di Francesca Lai

 

Le funzioni fiscali e finanziarie delle imprese si trovano al centro di un cambiamento epocale, trainato da pressioni normative sempre più stringenti, sfide di budget e la necessità di evolvere rapidamente.  

 

Se da un lato le pressioni normative e di budget stanno ridefinendo il panorama delle funzioni fiscali e finanziarie, dall’altro aumentano il fabbisogno di consulenza legale e fiscale specializzata. La combinazione di intelligenza artificiale e modelli di co-sourcing rappresenta una risposta efficace a queste sfide, offrendo alle aziende strumenti per migliorare l’efficienza, ottimizzare i costi e adattarsi a un contesto normativo in continua evoluzione. 

 

Secondo l'EY Tax and Finance Operations (Tfo) Survey 2024, che ha coinvolto 1.600 cfo e tax director in 32 Paesi, l’impiego dell’intelligenza artificiale (AI) e il passaggio a modelli di co-sourcing rappresentano leve cruciali per affrontare queste sfide e trasformare il panorama della consulenza legale e fiscale. 

 

Le funzioni fiscali si trovano a gestire una mole crescente di obblighi normativi legati alle nuove regole di rendicontazione e alle raccomandazioni globali, come il pillar 2 del progetto Beps 2.0 dell’Ocse. Queste richiedono una tassa minima globale del 15% per le grandi imprese e la conformità con normative come la fatturazione elettronica e le dichiarazioni fiscali digitali in tempo reale, già adottate o in fase di introduzione in circa 100 Paesi. 

 

L’82% delle aziende europee prevede cambiamenti significativi nei propri processi di rendicontazione per adeguarsi al pillar 2. La crescente complessità normativa non solo richiede risorse aggiuntive, ma pone una forte pressione sulla capacità delle imprese di rispettare scadenze e standard sempre più stringenti. In Italia, emergono come priorità anche la gestione efficace delle controversie fiscali globali e la mitigazione dei rischi correlati. 

 

Le pressioni sui costi rappresentano oggi la preoccupazione principale per cfo e tax director. Inflazione e tagli cumulativi hanno eroso i budget in termini reali, rendendo indispensabile una gestione più efficiente delle risorse. Secondo il sondaggio, il 54% degli intervistati sta ripensando i propri modelli operativi, con il co-sourcing identificato come uno dei cambiamenti più rilevanti per ridurre i costi e ottimizzare le operazioni. 

 

Tra le priorità per i prossimi tre anni, il 48% dei leader ritiene essenziale migliorare la gestione dei budget fiscali, mentre il 45% pone l’accento sulla pianificazione efficiente del tasso di imposta effettivo e delle imposte in contanti. Queste strategie sono viste come fondamentali per mantenere competitività e sostenibilità finanziaria. 

 

Le sfide normative e di budget stanno spingendo le aziende a cercare supporto esterno per affrontare complessità crescenti. In questo contesto, il co-sourcing, una forma di collaborazione tra aziende e fornitori esterni, sta emergendo come soluzione chiave. Più della metà delle aziende intervistate è pronta a passare a modelli di co-sourcing come il tax and finance operate (Tfo), con il 60% che preferisce affidarsi a un unico fornitore per ottenere coerenza ed efficienza. 

 

 «Le crescenti pressioni normative e di rendicontazione rappresentano una sfida significativa per le funzioni fiscali e finanziarie – sottolinea Marta Pensotti Bruni, partner di Ey Slt e lead managed services tax di Ey Italia, –. Il co-sourcing consente alle aziende di liberare risorse interne da attività di compliance, permettendo loro di concentrarsi su tematiche a più alto valore aggiunto, come il Country-by-Country Reporting e il Beps pillar 2. Inoltre, può colmare il talent gap e migliorare l’efficienza nella gestione dei dati e della tecnologia». 

 

L'intelligenza artificiale sta rapidamente diventando uno strumento essenziale per affrontare le sfide normative e di budget. Secondo il sondaggio, l’86% dei cfo e dei tax director europei ritiene che l’AI migliorerà l’efficienza e l’efficacia delle funzioni fiscali, con benefici attesi soprattutto nell’acquisizione ed elaborazione dei dati (23%), nel calcolo delle imposte sul reddito e nella contabilità (20%) e nelle attività di compliance (18%). 

 

 «L'impiego dell'intelligenza artificiale non solo automatizzerà le attività ripetitive, ma offrirà strumenti avanzati per l'analisi dei dati, migliorando precisione e tempestività – afferma Marco Magenta, managing partner di Ey Slt. L'AI permetterà ai professionisti fiscali di concentrarsi su compiti strategici, creando valore aggiunto per le imprese». Tuttavia, il 68% degli intervistati dichiara di essere ancora nelle fasi iniziali dell’implementazione dell’AI, evidenziando la necessità di una pianificazione strategica per integrare questa tecnologia in modo responsabile e sicuro. 

 

Il divario di talenti rappresenta un ulteriore ostacolo per le funzioni fiscali e finanziarie, con il 66% dei leader che segnala difficoltà nel trattenere e attrarre personale qualificato. La carenza di professionisti sta spingendo le aziende a rivalutare i criteri di selezione, con un focus crescente sulle competenze piuttosto che sui titoli accademici tradizionali. 

 

L’AI offre una soluzione parziale a questa crisi, consentendo di riallocare le risorse verso attività di maggiore valore. Il 57% degli intervistati ritiene che l’intelligenza artificiale non ridurrà la forza lavoro, ma la trasformerà, permettendo ai professionisti di concentrarsi su analisi strategiche e decisioni complesse. 

 


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