Continua a crescere il private equity italiano e il venture capital. A dispetto della crisi sub prime, nel 2007 gli investimenti hanno raggiunto quota 4,2 miliardi, per un totale di 300 operazioni. I buy out rappresentano la tipologia di operazione dove confluiscono la maggior parte delle risorse (3.925 milioni di euro), seguite dalle operazioni di expansion. Ma il dato sorprendente del 2007 è la ripresa dei fondi che investono nel settore hi tech. «La rottura con i passato», ha detto Giampio Bracchi, presidente di Aifi (Associazione italiana del private equity e del venture capital), «è confermata dalla ripresa dell'attività dei fondi privati specializzati in imprese tecnologiche in fase di avvio che, a differenza degli anni passati, hanno trovato investitori che hanno loro consentito di disporre di risorse adeguate, e dall'altro lato, hanno realizzato un numero di operazioni che ha eguagliato quelli degli operatori di emanazione pubblica e regionale». I problemi sul mercato del credito non hanno frenato gli investimenti nel secondo semestre che sono stati distribuiti maggiormente dal punto di vista geografico e settoriale. «Ciò testimonia», ha dichiarato Anna Gervasoni, direttore generale Aifi, «il processo di crescita, trasformazione e maturazione che interessa il private equity italiano già da alcuni anni. Anche se deve recuperare terreno rispetto alle realtà europee più evolute».