di Valentina Magri
A volte ritornano. Il 13 aprile scorso, una mozione di Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) ha rilanciato la “mozione sulla società tra avvocati”, approvata dal Consiglio nazionale forense (Cnf) nel 2018. La delibera prevede l’introduzione nell’ordinamento italiano dell’associazione tra professionisti a responsabilità limitata (Llp), ossia un ibrido tra le associazioni tra professionisti e le società a responsabilità limitata (srl). «La decisione, tuttavia, è rimasta inattuata a causa della pandemia, che ha rivoluzionato le priorità dell’avvocatura, a favore di digitalizzazione delle procedure, e al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), che ha spostato l’attenzione dei professionisti verso le riforme» spiega a TopLegal Carlo Foglieni (in foto), presidente di Aiga.
L’associazione si è riunita a Udine il 12 e 13 aprile scorso per il consiglio direttivo nazionale, dove ha presentato le sue istanze sulla rete d’impresa, che «non è solo una proposta di legge, ma lo strumento individuato dalla giovane avvocatura per favorire lo sviluppo della professione in quanto in grado di garantire un’opportunità unica di crescita e specializzazione», precisa Foglieni.
Quest'ultimo ha delineato uno scenario di crisi per lo studio monoprofessionale. Uno scenario risultato di numerose concause: l’esplosione del numero di avvocati, le continue modifiche attuate dal regolatore su varie materiale, e la necessità di crescente specializzazione dei professionisti. «Dal momento che la normativa diventa sempre più settoriale, la preparazione e la formazione specialistica sono sempre più importanti. Il singolo avvocato non può essere esperto di tutte le materie, considerato anche il dovere di competenza previsto dalla deontologia», evidenzia Foglieni di Aiga. Aiga non ritiene adeguati alcuni degli strumenti per le aggregazioni attualmente esistenti: Associazioni tra professionisti (Ats), società tra avvocati (Sta), società tra professionisti (Stp).
Queste forme di aggregazione vincolano i singoli professionisti «alla stregua di un matrimonio» e sono insostenibili per i giovani professionisti dal punto di vista fiscale, dato che presuppongono la doppia tassazione del reddito imposta da anni sugli studi legali associati. Inoltre, le aggregazioni non permettono di mantenere il regime forfettario, utilizzato dalla maggior parte degli avvocati. Per tutti questi motivi, Aiga propone l’utilizzo del contratto del contratto di rete e dell’Llp.
Il contratto di rete permette al singolo avvocato di fare rete con un altro professionista, mantenendo la sua professionalità e indipendenza. «È paragonabile alla convivenza nelle coppie, con il vantaggio per i singoli di fare rete, togliendo spazi di mercato oggi appannaggio di studi strutturati. In questo modo, i singoli professionisti possono ampliare il mercato e il fatturato, fornendo al contempo un servizio completo ai clienti. La rete può essere vista come la convivenza nelle coppie che stanno pensando al matrimonio o come una sorta di accordo di partnership nelle imprese, in vista di una successiva fusione», illustra il presidente di Aiga.
Nel ordinamento giuridico italiano non si distinguono le reti contratto e le reti soggetto. La rete contratto è un contratto vero e proprio in cui i singoli professionisti si mettono in rete ma non hanno personalità giuridica. La rete soggetto prevede un soggetto giuridico, la rete soggetto, che diventa centro di imputazione di costi e ricavi. I retisti (ossia i componenti della rete) fatturano alla rete soggetto.
La normativa vigente sulle reti, risalente al 2009, prevede che le reti possano essere formate solo da aziende. Il motivo è semplice: la costituzione delle reti presuppone l’iscrizione al registro delle imprese cui non sono ammessi tuttavia i singoli professionisti. Aiga propone pertanto l’estensione anche a questi ultimi del contratto di rete, aggiungendo la possibilità di iscriversi all’albo professionale, in alternativa al registro delle imprese. Sotto il profilo fiscale, l’associazione propone di mantenere il regime forfettario.
Un’alternativa alla rete tra professionisti è l’introduzione della Limited liability partnership (Llp). «Questo modello, già vigente nei paesi anglosassoni, implica la responsabilità limitata del professionista, per cui in caso di imprevisti, saranno imputati allo studio associato a responsabilità limitata. L’Llp sarebbe un ibrido tra rete soggetto e società di capitali, che serve a tutelare l’aggregazione dello studio associato di fronte alle responsabilità», afferma Foglieni . Nei paesi anglosassoni le società costituite in forma di Llp pubblicano i bilanci. La proposta di Aiga però non prevede la pubblicazione dei conti e non analizza questo aspetto, fanno sapere dall’associazione.
In ogni caso, per Aiga è prioritario il contratto di rete, tant’è che il deputato della Lega Jacopo Morrone ha presentato una proposta di legge sulle reti. Inoltre, l'associazione sta dialogando con il viceministro dell'economia e delle finanze con delega alle finanze Maurizio Leo per ottenere agevolazioni fiscali per le aggregazioni in rete.