Come si è evoluto l’attuale quadro di mercato nell’ambito del banking & finance? Come hanno reagito gli studi ai cambiamenti di un settore che ha attraversato una forte crisi e in quali aree l’assistenza legale ha trovato terreno di sviluppo? La nuova ricerca banking & finance di TopLegal cerca di rispondere a questi interrogativi proponendo una lettura che incrocia le opinioni delle società e dei loro advisor evidenziando le esigenze delle prime e le soluzioni fornite dai secondi.
Il settore bancario è andato incontro, a partire dal 2015, a diversi stravolgimenti che, nel bene o nel male, hanno condizionato l’andamento dei mercati. Tra questi le riforme delle banche popolari e delle banche di credito cooperativo, l'introduzione del meccanismo di garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs) e la costituzione del Fondo Atlante. D’altro canto una lenta ma costante ripresa economica dei mercati e la quasi certezza di essersi messi alle spalle la crisi. Due fattori che, complice una ripartenza dell’M&a, spostano l’attenzione dalle ristrutturazioni all’acquisition finance. Al contempo la ricerca di soluzioni alternative al classico finanziamento, dovuta al maggior rigore delle banche e una maggiore differenziazione del rischio, ha condizionato uno spostamento verso attività sempre più legate al debt capital markets – dai più semplici minibond a operazioni strutturalmente più corpose come i project bond – e ha comportato una maggiore concentrazione delle sinergie all’interno degli studi, con progressiva ibridazione dei dipartimenti di banking & finance degli studi con quello dei colleghi di debt capital markets.
Gli studi hanno dovuto poi attrezzarsi nell'assistenza alle banche in crisi nonché nella gestione dei perfoming loans, il cui totale, stando ai dati della Banca d’Italia (luglio 2016), è pari a 360 miliardi di euro. Una situazione peculiare che condiziona da un lato l’attività delle stesse banche – sempre più rigide – nonché la ricerca di investitori da parte delle imprese che, nel costante bisogno di capitali, guardano anche ad altri soggetti. La grande novità per il settore in ambito legislativo è, infatti, la progressiva apertura a finanziatori alternativi alle banche, i cosiddetti alternative lender: a seguito del completamento delle norme regolamentari attuative si attende uno sviluppo sull’area finanziamenti di questi soggetti che possono o erogare direttamente credito oppure acquistare partecipazioni in finanziamenti erogati originariamente da banche. Un periodo di attività legislativa che giungerà al suo culmine il 3 gennaio del prossimo anno, quando le aziende finanziarie, gli istituti di credito e i fondi d’investimento dovranno necessariamente adattarsi alla Direttiva 2014/65/UE (denominata Mifid 2) relativa ai mercati degli strumenti finanziari che dovrebbe portare a maggiore trasparenza e protezione degli investitori. La sfida è ora sul piano della consulenza strategica per preparare gli intermediari al gennaio 2018.
L’intera ricerca, comprensiva di un’ampia analisi e delle nuove classifiche, è disponibile sul sito della Guida TopLegal.TAGS
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