Alla fine il conto di queste elezioni anticipate rischia di essere più salato del previsto. Il numero uno di Air France, Jean Cyril Spinetta (nella foto), sfiancato dai “niet” dei sindacati nostrani ha deciso di interrompere la trattativa per l’acquisizione di Alitalia e la compagnia di bandiera tricolore ora rischia il fallimento.
Restano così a terra anche i legali che fino ad oggi hanno avuto un ruolo in questa partita. A cominciare dai professionisti dello studio Legance che assieme ai francesi di Debevoise hanno affiancato AirFrance Klm. Restano a guardare anche gl avvocati di Alitalia, i legali dello studio Chiomenti, che erano stati incaricati dal ministero dell’Economia (azionista di maggiornaza della compagnia) di seguire le trattative sulla privatizzazione. Restano senza un nemico i legali chiamati alle armi dalla Sea per chiedere un mega risarcimento per il possibile “ridimensionamento” dell’hub di Malpensa, ovvero i professionisti degli studi Bonelli Erede Pappalardo assieme a Villata Degli Esposti (per la provincia di Varese), Ernesto Stajano, Giovanni Caputi e Pio Dario Vivone (per la regione Lombardia) e infine Carlo Pandiscia (per l’Anpac).
A questo punto, però, i giochi si potrebbero riaprire per chi era stato escluso dalla trattativa. A cominciare da Air One che, laddove avesse ancora intenzione di acquistare Alitalia, avrebbe un potere contrattuale molto più elevato rispetto a qualche mese fa. In questo caso rientrerebbero in partita anche i legali di Bonelli Erede Pappalardo che, a cominciare dal socio Roberto Cera, hanno seguito Carlo Toto nel tentativo di accedere alla trattaiva privata all’indomani del fallimento della gara indetta dal ministero.
Ma non è tutto. Voci di stampa hanno messo in circolazione anche il nome di Lufthansa. La compagnia di bandiera tedesca potrebbe essere tentata dal file Alitalia. E in questo caso, entrerebbero in gioco i legali dello studio Freshfields.
Il clima pre elettorale ha sicuramente giocato un ruolo pesante sull’intera vicenda. Nessun politico ha sostenuto con decisione l’opportunità della vendita ai francesi. Ma il tema che ora si pone è un altro. Dopo il ritiro di Air France i possibili nuovi compratori avranno una proposta più soft? Il nuovo padrone sarà disposto a prendersi in carico la compagnia così com’è? Con le sue perdite stellari, le diseconomie logistiche e tutti gli esuberi? Difficile da credere. Ma staremo a vedere.
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