La Commissione tributaria regionale del Lazio ha annullato una cartella esattoriale da oltre 681 milioni di euro, relativa all’Ires, all’Iva e all’Irap per gli anni 2005 e 2006, e ai relativi aggi, emessa nel 2017 dall’Agenzia delle entrate nei confronti di Alitalia Linee Aeree Italiane in amministrazione straordinaria, assistita da Dentons.
Per Dentons ha agito un team composto dal partner Giulio Andreani (in foto) e dall’associate Valeria Andreani.
La cartella è stata annullata perché la sua funzione è quella di intimare al contribuente il pagamento e, in caso di inadempimento di quest’ultimo, di procedere all’esecuzione forzata. All’impresa assoggettata a procedura concorsuale è inibito dalle legge eseguire pagamenti diversi da quelli disciplinati dalla legge fallimentare, nei suoi confronti non possono essere quindi avviate espropriazioni forzate; inoltre la domanda di riconoscimento del credito erariale può essere utilmente attuata anche senza la cartella. Quest’ultima è quindi inutile quando il debitore è assoggettato a procedura concorsuale; tanto più che nel caso di emissione della cartella, l’agente della riscossione addebita al contribuente anche gli aggi, cioè i compensi di riscossione, che nel caso di specie ammontavano a oltre 60 milioni di euro. Sebbene la questione non dovrebbe essere controversa, perché i principi sopra esposti sono lapidari, diversi giudici tributari continuano tuttavia a ignorarli, pertanto la sentenza è doppiamente pregevole.
Non è la prima volta che lo studio assiste la compagnia area nazionale in materia fiscale, avendo riportato un successo anche a gennaio del 2019 nel contenzioso in cui si contestava alla società l'indeducibilità di parte dei costi di acquisto dei pasti somministrati durante i voli, in quanto ritenuti anti-economici.
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