ALPA: «NON ANDREMO DAL MINISTRO»

Cnf e Ordini all'unanimità: «Non parteciperemo alla riunione con il ministro». A poche ore dall'incontro con il Guardasigilli, previsto per domani, l'Avvocatura preannuncia, con una dura lettera inviata in via Arenula, che la convocazione andrà deserta. 

Prosegue il muro contro muro iniziato nei mesi scorsi. E ribadito non più tardi del 5 settembre, a conclusione di una affollatissima riunione della quasi totalità degli Ordini forensi. Quando si era stabilito un principio irrinunciabile: la legge di riforma professionale deve essere approvata dal Parlamento sulla base del testo che la Commissione Giustizia ha varato prima dell'estate. «Riaprire oggi una negoziazione di quel testo, come sembra voler proporre il Ministro Severino, significherebbe tornare indietro di tre-quattro anni e tradire il lavoro svolto in questo lungo tempo dal Parlamento e dall’Avvocatura». Con queste parole il presidente del Cnf Guido Alpa fa il punto sulle prospettive per la riforma forense per la quale si preannuncia dibattito e voto finale a Montecitorio a partire dal 24 settembre. 

Dopo il mancato stralcio della "casta" forense dal testo di riforma delle professioni, approvato il 7 agosto con Dpr 137/12, la contrapposizione tra Avvocatura e Governo sembra di non facile soluzione. Con il Cnf pronto a intraprendere il dialogo solo «di fronte al fatto compiuto di un atteggiamento che rispetti gli avvocati di fronte al testo di riforma in discussione alla Camera». Ma assecondare le richieste dell'Avvocatura equivarrebbe di fatto a sottrarre in parte gli Ordini forensi da alcuni interventi normativi introdotti dal governo Monti negli ultimi mesi. E il ministro Paola Severino su questo punto sembra decisa a non cedere.