Poca trasparenza, primo colloquio a pagamento e parcelle salate (fino a quasi 5.000 euro sopra la tariffa massima), anche se gli esempi virtuosi non mancano. È quanto emerge da una inchiesta sugli avvocati svolta da Altroconsumo che ha coinvolto 19 professionisti in 7 città (Milano, Torino, Padova, Roma, Napoli, Bari e Palermo).
Il caso prospettato riguardava la separazione consensuale tra due coniugi in divisione di beni, senza figli, stesso livello di reddito, senza alcuna pretesa di uno dei confronti dell’altra. Un caso dall’indiscutibile semplicità, come sottolineato da tutti gli avvocati interpellati, tra cui figurano studi affermati e avvocati meno noti con “negozi su strada” o che utilizzano la pubblicità su giornali e su Internet per farsi conoscere. Non vi è dunque alcun motivo per superare la tariffa massima, anzi ci sono tutti i presupposti per applicare i minimi, quelli che, nonostante l’abolizione (intervenuta con la famosa legge Bersani), continuano a essere un riferimento per gli Ordini. Solo uno studio (a Palermo) ha proposto il minimo, anzi, è andato sotto. La maggior parte è rimasta sotto i massimi. Addirittura, tre professionisti (due a Milano e uno a Roma) hanno sforato la tariffa massima. A Milano il preventivo più alto: 7000 euro, vale a dire quasi 5.000 oltre i massimi.
Dal punto di vista della trasparenza, cioè la disponibilità a riportare per iscritto su carta intestata e a dettagliare il preventivo, sono (a detta di Altroconsumo) gli studi legali più noti e stimati che lasciano più a desiderare. Su 9 matrimonialisti, definiti dall'associazione, "di grido", ben 6 non hanno voluto scrivere cifre, limitandosi alla comunicazione a voce dei costi. Mentre tra gli studi meno conosciuti, la situazione si ribalta: è successo 2 volte su 10.
All'esito di questa indagine sul campo, Altroconsumo ribadisce che non solo avere preventivi scritti, ma anche sentire più pareri è fondamentale prima di decidere a chi affidarsi. «Per questo riteniamo che il primo colloquio, quello in cui l’avvocato fornisce un quadro di come pensa di impostare la causa, debba essere gratuito, a maggior ragione se il caso è di un’indiscutibile facilità, come lo è il nostro». Su 19 studi hanno seguito questa strada solo in 6, equamente divisi tra avvocati noti e avvocati meno noti. Il tariffario prevede al massimo 185 euro per il primo colloquio. Sei professionisti hanno superato questa cifra. «In uno studio milanese», conclude Altroconsumo, «siamo arrivati a pagare 624 euro».