Zitiello e Associati, con un team guidato dal socio Francesco Mocci (in foto), e composto anche dagli associate Paolo Careri e Paolo Sobrini, ha assistito con successo Cariparma nel procedimento cautelare promosso al Tribunale di Parma dal Movimento Consumatori per il rischio di applicazione di interessi su interessi (anatocismo) nelle operazioni bancarie a partire dal primo gennaio 2014.
Il tribunale ha escluso la presenza del periculum lamentato dal ricorrente, sia per i contratti in essere che per quelli futuri. Pur riconoscendo all'associazione dei consumatori la legittimazione a chiedere in giudizio di «inibire l'uso delle condizioni generali di contratto di cui sia accertata l'abusività» e di «inibire atti e comportamenti lesivi degli interessi dei consumatori», il collegio ha indicato come limite ultimo, per accogliere le istanze avanzate, l'impossibilità di sovrapporre gli interessi della tutela collettiva alle iniziative volte ad avere effetti recuperatori, che incidono sul singolo, individuo, consumatore.
Per i contratti in essere, dunque, non ci sarebbero sufficienti elementi per considerare l'istituto di credito «non in grado di restituire le somme che l'introduzione di una nuova disciplina dovesse dichiarare non dovute», mentre per i contratti ancora da concludere la richiesta dell'associazione risulterebbe assorbita dall'iniziativa della Banca d'Italia, che ha imposto agli intermediari di non far alcun riferimento alla delibera Cicr 09.02.00 e alle clausole di anatocismo costruite su quella regolamentazione.
Il Tribunale di Parma, con ordinanza del 24-30 luglio 2015, ha respinto dunque il reclamo dell'associazione, confermando il provvedimento reso all'esito della prima fase.
Secondo quanto comunicato dallo studio, tale ordinanza accoglie per la prima volta le ragioni di una banca, dopo una lunga serie di pronunzie giurisprudenziali sfavorevoli.
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