Scenari

Antiriciclaggio, la IV Direttiva è legge. Luci e ombre

Focus sugli impatti e gli aspetti meno conosciuti della normativa nel corso dell’incontro organizzato da TopLegal, Unione Fiduciaria e Cagnola, con la partecipazione di Perroni

02-11-2017

Antiriciclaggio, la IV Direttiva è legge. Luci e ombre

La IV Direttiva Antiriciclaggio è stata recepita all’interno dell’ordinamento legislativo italiano. TopLegal – in collaborazione con Unione Fiduciaria e Cagnola & Associati, nonché con la partecipazione di Perroni – ha approfondito il nuovo quadro normativo durante l’incontro “Antiriciclaggio: la IV Direttiva è legge” al quale sono intervenuti in qualità di relatori Fabrizio Vedana, vice direttore di Unione Fiduciaria, Valerio Vallefuoco, coordinatore vicario della commissione antiriciclaggio dell'ordine degli avvocati di Roma, Luigi Galluccio di Guardia di Finanza Roma, Fabio Cagnola, fondatore dello studio Cagnola & Associati, Giorgio Perroni, fondatore dello studio Perroni e Associati e Marcello Fumagalli di Unione Fiduciaria.

Nel corso dei lavori, che si sono svolti lo scorso 24 ottobre nella Sala del Parlamentino del Cnel a Roma, sono stati presentati gli aspetti più salienti della Direttiva con accento su novità normative e impatti sulle procedure attualmente in uso. Sei i temi approfonditi: lo schema di decreto di recepimento, il nuovo registro dei titolari effettivi, le segnalazioni di operazioni sospette, il nuovo apparato sanzionatorio, le problematiche penali della normativa e la disciplina sul whistleblowing.

Ad aprire i lavori l’intervento di Fabrizio Vedana, che oltre a definire il contesto normativo e l’iter che ha portato a questo cambiamento, ha voluto illustrare le principali novità che porta con sé la normativa, gli impatti sulle procedure attualmente in uso e la complessità di applicazione. Quest’ultima dovuta anche al fatto che nonostante la norma sia a tutti gli effetti in vigore dal 4 luglio 2017, le disposizioni emanate dalle autorità di vigilanza di settore, ai sensi di norme abrogate o sostituite per effetto del presente decreto, continuano a trovare applicazione fino al 31 marzo 2018. L’incontro, infatti - ha commentato Vedana - ha dato la possibilità di riflettere su quelli che sono gli aspetti meno in luce. Aspetti che, nell’opinione dei relatori, riguardano soprattutto la mancanza di linee guida su come agire, nonostante si sia difronte a un decreto legislativo già in vigore e un sistema sanzionatorio rinnovato. 

Valerio Vallefuoco, nel suo intervento, ha descritto una delle novità della Direttiva: il registro dei titolari effettivi. La quarta direttiva antiriciclaggio impone agli stati membri di istituire un registro volto raccogliere i dati dei titolari effettivi dei soggetti diversi dalle persone fisiche (società, associazioni, trust). E come spiega Vallefuoco, al fine di agevolare l’individuazione della titolarità effettiva di un ente è stata istituita in una sezione speciale del Registro delle Imprese, consultabile anche da soggetti terzi.

La IV Direttiva impone anche ai soggetti obbligati di dotarsi di un sistema di whistleblowing. Come ricordato da Marcello Fumagalli, l’articolo 48 prevede espressamente questo obbligo e vincola all’utilizzo di procedure che garantiscano la tutela della riservatezza del segnalante, la tutela del soggetto che effettua la segnalazione contro condotte ritorsive e lo sviluppo di uno specifico canale di segnalazione, anonimo e indipendente, proporzionato alla natura e alle dimensioni del soggetto obbligato.

L’evento è stato inoltre un’occasione per parlare di quelle che sono le conferme e le innovazioni in termini di segnalazione delle operazioni sospette. Ponendo soprattutto l’accento sulla prevenzione, la IV Direttiva ribadisce l’importanza delle segnalazioni di operazione sospette per accendere un faro su situazioni anomale, pur senza la necessità di identificarne il reato. E al fine di agevolare l’individuazione delle operazioni sospette, i soggetti obbligati possono avvalersi degli indici di anomalia e degli schemi rappresentativi di comportamenti anomali elaborati dall’Unità Informativa Finanziaria (Uif). Ma tra le novità più importanti, segnala Galluccio, ci sono i tempi di segnalazione. Secondo la IV Direttiva la segnalazione di operazione sospetta va fatta prima di compiere l’operazione. Scelta che sotto il profilo pratico – spiega Galluccio -  può rischiare di inflazionare l sistema di prevenzione. 

Novità anche per l’apparato sanzionatorio. Ad illustrarle nel corso dell’incontro Fabio Cagnola. “L’apparato sanzionatorio non è né più né meno severo, ma è semplicemente diverso” - commenta Cagnola – “e va incontro a quelle che erano state le critiche mosse alla vecchia normativa”. La gamma di risposte sanzionatorie è infatti più ampia, tiene conto delle differenze tra i soggetti indagati e prevede la circoscrizione dell’intervento sanzionatorio penale alle violazioni più gravi.

Conclude la panoramica sul quadro sanzionatorio dell’antiriciclaggio, l’intervento di Giorgio Perroni. Partendo dalle norme riguardanti il reato di ricettazione, Perroni ha descritto parte dell’iter legislativo in tema di riciclaggio evidenziando l’attuale panorama giurisprudenziale poco chiaro e completo che crea una situazione di preoccupazione costate in chi svolgendo una attività professionale si trova a confrontarsi con queste tematiche “troppo larghe” in termini soggettivi e oggettivi.

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