in pillole

Antitrust (5 dicembre 2019)

05-12-2019

Antitrust (5 dicembre 2019)

 

Cartello del cemento: Freshfields vince per LafargeHolcim al CdS
Freshfields Bruckhaus Deringer, con un team composto dal partner Gian Luca Zampa e dal principal associate Giorgio Candeloro, ha assistito con successo LafargeHolcim, ottenendo al consiglio di Stato la riduzione del 50% della sanzione da 2,38 milioni di euro che l’Agcm aveva irrogato a Holcim Italia nell’ambito del “cartello sul prezzo del cemento” del 2017. L’Antitrust (provvedimento n. 26705) due anni fa ha imposto una maxi-sanzione complessiva di 184 milioni di euro a quattordici produttori di cemento (tra cui Italcementi, Buzzi Unicem, Holcim Italia, Cementi Zillo e Cementir), per aver concordato un’intesa tra il 2011-2016 sul prezzo di vendita del cemento al fine di accrescere le loro quote di mercato. Il supremo giudice amministrativo, nonostante avesse precedentemente rigettato tutti gli appelli (tranne uno) delle altre imprese parti dell’infrazione, ha riconosciuto l’argomento della difesa degli avvocati di Freshfields, incentrato sul fatto che “l’impresa occupa ed opera in una fetta di mercato locale, territorialmente circoscritta: in sintesi, Holcim non avrebbe potuto vendere il proprio cemento oltre il raggio di 150/250 chilometri dai propri stabilimenti, aree di commercializzazione al di là delle quali non avrebbe potuto arrivare nel mercato dell'Italia settentrionale”. Il Cds ha quindi accolto la tesi difensiva che Holcim Italia si trovasse in una posizione ben distinta, attiva solo nel Nord Ovest, a cui era pertanto imputabile una minore gravità dell’infrazione e che “…nel duplice e concorrente spettro della ragionevolezza e della proporzionalità, non è giustificato – sia in assoluto, ossia con specifico riguardo alla condotta addebitata all’incolpata, che in senso relativo, vale a dire con riferimento a quanto stabilito per lo stesso fatto a carico di imprese terze parti dell’intesa – calcolare la sanzione, parametrata ad una quota del fatturato, senza tenere in alcun conto la realtà economica entro la quale opera l’impresa sì da pervenire al risultato di quantificare la sanzione pecuniaria in modo sproporzionato sia in senso assoluto che relativo”.


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