L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, presieduta da Antonio Catricalà (in foto), ha dato il via oggi a un’indagine conoscitiva sul recepimento dei nuovi principi di concorrenza fissati da Bersani da parte degli ordini professionali nei loro statuti e nei loro codici deontologici. In particolare l’indagine sarà svolta con specifico riferimento agli ordini di architetto, avvocato, commercialista e ragioniere, consulente del lavoro, farmacista, geologo, geometra, giornalista e pubblicista, ingegnere, medico e odontoiatra, notaio, perito industriale e psicologo.
La verifica riguarderà in particolare l’avvenuta abolizione delle disposizioni deontologiche che contengono limitazioni alla concorrenza relativa alle tariffe fisse o minime, la reale libertà per i professionisti di farsi pubblicità e di ricorrere, nel caso degli avvocati, ai patti quota lite, e il riconoscimento della libertà di costituire società interdisciplinari tra professionisti.
L’indagine scatta su segnalazioni ricevute dall’Autorità da singoli professionisti che lamentano comportamenti di alcuni organismi professionali tesi a precludere ai propri iscritti l’opportunità di avvalersi delle leve concorrenziali previste dal Decreto Bersani. L’Autorità ritiene inoltre che alcuni organismi rappresentativi dei professionisti hanno assunto decisioni che interpretano tali norme in senso restrittivo. Ugualmente non coerente alla nuova normativa sono state le modifiche alla legge notarile, relativamente agli onorari, apportate con decreto legislativo successivo all’entrata in vigore della legge Bersani.