Non indiscrezioni, ma certezze sullo scudo fiscale italiano voluto dal Ministro Giulio Tremonti.
La norma è contenuta in un emendamento al decreto legge anticrisi presentato in commissione Bilancio e Finanze alla Camera e prevede, come scritto nella relazione tecnica «l'istituzione di un'imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali, detenute fuori dal territorio dello Stato a condizione che le stesse vengano rimpatriate in Italia da paesi Extraeuropei nonchè regolarizzate ovvero rimpatriate perchè in essere in Paesi dell'Unione europea e in Paesi aderenti allo spazio economico europeo che garantiscono un effettivo scambio di informazioni fiscali in via amministrativa».
L'aliquota complessiva è del 5% e potrà essere applicata sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute almeno al 31 dicembre 2008 o rimpatriate e regolarizzate a partire dal 15 ottobre 2009 e fino al 15 aprile 2010.
Per i legali e i fiscalisti si apre quindi un periodo di intenso lavoro nell'assistenza a chi farà uso dello scudo. Gli specialisti saranno coinvolti sia nell'attività di rientro dei capitali sia in seguito, nelle operazioni di investimento della liquidità riportata in Italia.