Giovanna Lionetti (in foto) è il nuovo legal and compliance director dell'affiliata italiana di Astellas Pharma, multinazionale farmaceutica giapponese. Proviene da Roche, dove per sette anni è stata responsabile prima della divisione legale di Roche Pharma e in seguito della divisione legale di Roche Diagnostics. In Astellas dallo scorso giugno, con trascorsi anche in Simmons & Simmons e Dewey & LeBoeuf, Lionetti è stata incaricata di creare la funzione legale nella società, che fino a ora non esisteva, e che al momento non comprende altri professionisti. A TopLegal racconta il nuovo incarico.
Come mai non c’era la funzione legale? E perché aprirla?
L’azienda a livello italiano è molto cresciuta negli ultimi anni e si è strutturata. Non solo nell'area di mia competenza ma anche in altre aree. In una fase di sviluppo veniva gestita da casa madre, anche attraverso legali esterni che all'occorrenza avevano il controllo su determinati temi. È chiaro che la crescita dell’organizzazione, il mercato competitivo in cui operiamo, la delicatezza sul piano della compliance del mercato farmaceutico, hanno portato all'esigenza di creare questa direzione che può diventare un punto di riferimento per gli aspetti legal e compliance nel settore sanità.
Come intende sviluppare il dipartimento?
Il primo punto è creare una cultura della compliance, inserendomi come facilitatore del dialogo. Come un soggetto che possa connettere e creare lo scambio culturale interpersonale, consentendo agli aspetti giuridici di insediarsi in ciascuna funzione attraverso la facilitazione che una direzione come la mia può avere. Una funzione che lavora a stretto contatto con tutte le funzioni aziendali. Non un soggetto fermo a guardare contratti, ma alla strategia aziendale sotto il profilo di competenza della propria funzione.
Quanto è importante la compliance nel settore farmaceutico?
È la base del lavoro, rappresenta non un set di regole a cui uniformarsi ma una mentalità. Un approccio culturale e professionale che deve necessariamente essere adottato e che consente di rendere il business sostenibile a lungo termine. Lavoriamo con operatori sanitari e istituzioni il cui fine ultimo è il benessere dei pazienti. Bisogna trovare una modalità che sia conforme alle regole e che rappresenti lo stile di lavoro del settore. Affinché si possa parlare realmente di compliance, il settore deve lasciarsi permeare da questa mentalità.
Cosa farà nei prossimi mesi?
Partirò dalla valutazione dei principali processi aziendali, che guidano le attività sensitive dell’organizzazione attraverso le relazioni con casa madre.
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