E’ deciso, la fusione tra Autostrade e Abertis non è più possibile. Gli organi amministrativi delle due società sono infatti pervenuti oggi alla comune constatazione dell’impossibilità di procedere all’esecuzione dell’operazione. All'assemblea di Autostrade sarà dunque proposto di non deliberare sulla distribuzione del dividendo straordinario legato al progetto di incorporazione nella società spagnola. “La decisione muove dalla considerazione delle circostanze ostative alla realizzazione della fusione, sopravvenute nel periodo intercorrente fra la decisione di procedere all’operazione, assunta il 23 aprile 2006 e confermata dalle deliberazioni assembleari del 30 giugno 2006” si legge nel comunicato congiunto. Tra queste, quella relativa alla mancanza dell’autorizzazione, che la recente decisione cautelare del TAR Lazio ha considerato applicabile alla fusione in oggetto. Autorizzazione che al momento dell’inizio del procedimento di fusione, non era prevista e che è venuta ad esistenza dopo un parere del Consiglio di Stato del 21 giugno 2006 e richiesta da Autostrade il 5 luglio 2006 e tuttora pendente. Ma anche quella relativa all’entrata in vigore di una nuova normativa, sempre inesistente al momento della approvazione del progetto di fusione, relativa al regime concessorio. Autostrade e Abertis, nonostante la comune constatazione della necessaria interruzione del progetto di fusione, sono convinte della validità per se stesse, per i propri azionisti, per i mercati coinvolti e per i sistemi dei due Paesi cui appartengono, del progetto industriale di aggregazione fra le stesse e della dimensione europea di tale progetto. Le società auspicano che in futuro si possano ricreare le condizioni per riconsiderare il progetto, e a tal fine intendono proseguire congiuntamente nell’azione e nel dialogo a livello istituzionale. Sfuma così un’importante operazione per gli studi legali coinvolti. Abertis era assistita da Paolo Sersale di Clifford Chance, Miguel Roca Junyent, Joan Roca Sagarra e Jordi Casas Thìo di Roca Junyent di Barcellona. Autostrade aveva ingaggiato Roberto Cera con Maria Cristina Storchi e Barbara Napolitano di Bonelli Erede Pappalardo ed Enrico Vitali di Vitali Romagnoli Piccardi e Associati per l'aspetto fiscale. Per la parte spagnola Autostrade si era appoggiata a Coloma Armero e Christian Hoedl di Uría Menéndez con Rafael Fuster per la parte fiscale.
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