AVVOCATI ALLA MODA

Parte oggi la settimana della moda milanese dedicata alla primavera-estate 2013. Ma se un tempo la moda era fatta da stilisti, modelle e passerelle, oggi è fatta anche di avvocati. Sempre più spesso le toghe si aggirano nei dietro le quinte delle sfilate dove, in qualche modo, tracciano le tendenze per le prossime stagioni. Non quelle stilistiche, ovviamente. Bensì quelle strategiche. A colpi di possibili compravendite, eventuali sbarchi  in Borsa, ingresso di fondi di private equity. La crisi ha accentuato le urgenze e la profondità delle scelte. Ci sono fondi di private imbrigliati da investimenti in scadenza con la necessità di vendere e le difficoltà nel farlo. Ma, soprattutto, è richiesta la presenza stabile delle toghe, perché c'è una parte del mondo, specie a Est,  che ha  fame di made in Italy, e che ha già “sottratto” al Bel Paese alcuni gioielli del fashion.

Per tutte queste ragioni, oggi le azienda di moda rivelano la necessità di essere affiancate da uno studio legale. Per quanto
sia «un mercato interessante – afferma Gianluca Ghersini, socio di Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners - ma al contempo difficile».  

Oltre alla lista delle aziende in lizza per la cessione da parte dei fondi (tra queste Kickoff-Sundek e Jeckerson), a scaldare l'attenzione è la sensazione di una invasione estera. «Riteniamo - spiegano i soci di Nctm  Pietro Zanoni e Piermauro Carabellese - che gli investitori cinesi siano fortemente interessati tanto ai marchi più noti e affermati del made in Italy, quanto ai brand che hanno avuto grande successo negli anni passati e che oggi sono alla ricerca di un nuovo protagonismo».

Anche se non è poi detto che l’acquirente debba per forza essere un investitore o fondo asiatico. Non è escluso, infatti,  che operatori nazionali ed europei possano entrare in gioco per trattenere alcuni gioielli in patria. Insomma, occhi puntati «sui prossimi sei mesi».

La versione integrale dell'inchesta è disponibile sul numero di Settembre di TopLegal