Hays Salary Guide 2012

AZIENDE A CACCIA DEI CONTENZIOSISTI

I litigator svettano assieme a chi fa restructuring. Per il resto, mercato piatto

04-07-2012

AZIENDE A CACCIA DEI CONTENZIOSISTI

Le parole d’ordine che hanno caratterizzato il mercato italiano dei legali aziendali lo scorso anno sono, senza ombra di dubbio, cautela e prudenza. Nella calma piatta generale, tuttavia, è possibile trovare qualche spunto di vivacità nel contenzioso. Questa la fotografia scattata dalla Hays Salary Guide 2012, un’indagine svolta da Hays Italia su di un campione di 1.200 professionisti e 260 aziende. «Il settore ha pesantemente risentito del contraccolpo economico dovuto alla crisi e, di fatto, si sono innescati meccanismi di contenimento dei costi e rallentamenti nelle richieste di assunzione, soprattutto in ambito middle – afferma Fabio Scarcella (in foto), manager di Hays Italia, commentando i risultati emersi –. Le aziende hanno preferito concentrare le proprie attenzioni verso profili più junior, da formare a seconda del contesto di inserimento, e senior, che a fronte di un investimento più elevato, sono in grado di assicurare una maggiore affidabilità».

Tra i professionisti maggiormente ricercati è possibile individuare quelli legati all’ambito Contenzioso tributario e Contenzioso civile: queste figure sono essenziali per le aziende che, causa crisi, si trovano a dover fronteggiare la gestione di procedimenti fallimentari. Ottimo feedback anche dalle ricerche di personale specializzato in Diritto del Lavoro: molte aziende percepiscono l’esigenza di riorganizzarsi per fronteggiare al meglio la crisi economica e hanno bisogno di figure che sappiano come approntare tagli al personale o trasferimenti interni all’azienda. Ci sono anche nuove figure professionali che sembrano aver tratto beneficio da questa incertezza economica: in primis i profili in ambito Restructuring, richiestissimi da quelle aziende che devono affrontare ristrutturazioni dell’organigramma e, a seguire, i candidati in ambito Regulatory associate, necessari per tenere e regolamentare rapporti con i principali organi di vigilanza nel nostro Paese. I candidati che, al contrario, risultano meno ricercati sono quelli riguardanti il Corporate equity market, professionisti cioè che entrano in gioco quando vengono affrontati importanti fusioni o aumenti di capitali: operazioni che, sempre a seguito del clima economico, poche aziende si sono sentite di concludere. 

La conoscenza di una lingua straniera (in primis l’inglese e a seguire francese, tedesco e spagnolo) e la disponibilità alla mobilità territoriale, si confermano come requisiti fondamentali, in particolare per realtà internazionali che hanno un ruolo sempre più significativo nel mercato globalizzato. Non va sottovalutato, tuttavia, il peso crescente dei paesi BRIC (Brasile Russia India Cina), che fa lievitare richieste per i professionisti in grado di operare quotidianamente in cinese, russo e portoghese. I professionisti del settore cercano una condizione lavorativa idonea alle specifiche esigenze ed aspettative, ma sono pronti ad affrontare nuove sfide in Italia o all’estero pur di partecipare a progetti interessanti. Quasi 8 professionisti su 10 intervistati (78,9%) si dichiarano disponibili a lasciare l’Italia: tra le mete più gettonate, Europa per il 65% e Nord America per il 17,4%, a seguire Sud America, Asia e infine Oceania.

Analizzando il panorama retributivo Legal italiano, è stato registrato un considerevole calo nel volume delle retribuzioni: in un’ottica di contenimento dei costi, quasi tutte le aziende hanno apportato tagli, riducendo sia la parte salariale variabile sia quella fissa. Nel Legal rimane comunque molto frequente l’utilizzo di pacchetti salariali variabili e, sebbene in modo differente e specifico a seconda delle singole posizioni, le aziende utilizzano questi incentivi per legare i propri obiettivi di business alle migliori performance dei propri dipendenti. C’è, tuttavia, una differenza in termini di retribuzione tra le diverse città italiane, specialmente tra il Nord ed il Sud, a causa di un diverso costo della vita ed alla distribuzione delle aziende sul territorio. In linea generale possiamo affermare che in media gli stipendi percepiti dai professionisti del Legal al Nord sono superiori del 7% rispetto al Centro ed al Sud.

Punto fondamentale che emerge dall’indagine Hays, è il rapporto dei lavoratori del comparto con i benefit non finanziari. Presenti in grande misura in Italia (vengono offerti da 9 aziende su 10), i benefit sono considerati come il principale strumento per trattenere i migliori professionisti disponibili sul mercato all’interno della propria azienda. Al primo posto tra i benefit maggiormente offerti/richiesti si piazza l’auto aziendale per l’82,8%, seguita dall’assicurazione sanitaria 72,4% e dal telefono cellulare (32,3%).

Per il 2012 – conclude Scarcella - le aziende si dimostreranno ancora caute e oculate nel decidere se e come effettuare nuovi investimenti per ampliare il proprio organico, anche se – e questo può sembrare un primo segnale di ripresa – sono in aumento le richieste per professionisti operanti in ambito Intellectual Property, Banking e Tax. 


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