di Valentina Magri
Il processo di adeguamento alla normativa europea sul crowdfunding ha portato alla riduzione dei portali autorizzati, aumentando di conseguenza la qualità degli operatori attivi. «Per il resto, stiamo assistendo a operazioni transfrontaliere, con alcuni portali esteri che stanno avviando il business in Italia e viceversa. Gli sviluppi però sono solo all’inizio. Per CrowdFundMe, prevediamo impatti positivi in termini di raccolta, grazie al potenziale e progressivo incremento degli ingressi di investitori stranieri nelle nostre campagne», dichiara Tommaso Baldissera, ceo di CrowdFundMe, l’unico portale di crowdfunding italiano quotato in borsa. Il tema sarà approfondito mercoledì 15 maggio a Milano presso Luiss Hub all’interno del primo Finance Forum di TopLegal. L’evento è sostenuto dal media partner Italia Economy e supportato da Amf Italia. Tra i relatori anche Tommaso Baldissera.
A suo avviso, in generale, è comunque importante che vi sia un’uniformità nelle regole che disciplinano il settore del crowdfunding a livello europeo, con normative che vanno a tutelare sia le imprese sia gli investitori, favorendo investimenti sempre più consapevoli.
La decisione di CrowdFundMe di quotarsi in Borsa deriva dalla volontà di accelerare la loro crescita e di diventare l’anello di congiunzione tra la finanza alternativa e la finanza tradizionale. «Inoltre, non dimentichiamo la risonanza che ha avuto il nostro sbarco su Piazza Affari, risultando anche una grande opportunità per far conoscere il nostro portale per la raccolta fondi online alle imprese e per la diversificazione del portafoglio agli investitori. Ad oggi, gli strumenti di finanza alternativa, pur essendo in crescita, sono ancora poco conosciuti rispetto agli strumenti più classici. Come CrowdFundMe, riteniamo quindi che l’educazione finanziaria sia fondamentale e quotarsi in Borsa ci ha permesso di amplificare la visibilità sul nostro settore di riferimento», sottolinea Baldissera.
In tema di finanza alternativa, l’accesso ai capitali per le imprese è una sfida ineluttabile e la finanza alternativa può aiutarle a trovare le risorse necessarie per espandere il proprio business, attraverso iter snelli e online come nel caso dell’equity crowdfunding. «Dobbiamo però ricordarci che finanza alternativa e finanza tradizionale sono complementari e possono agire in sinergia per sostenere il fabbisogno finanziario delle aziende. Noi crediamo molto nelle collaborazioni tra i vari operatori della finanza, ne è un esempio l’accordo che abbiamo fatto con Fundera, primo portale italiano autorizzato da Consob a collocare minibond, per restare attivi anche nel comparto obbligazionario. Inoltre, CrowdFundMe ha iniziato a collaborare con operatori istituzionali e fondi di venture capital come Finint Eltif for Innovation e Utopia sis. Quest’ultimo, in particolare, ha partecipato al round di equity crowdfunding di CaSRevolution, startup innovativa operante nel mercato healthcare che ha raccolto 1.287.040 di euro», conclude il ceo di CrowdFundMe.