BANCHE VS CORRENTISTI: IL 7 FEBBRAIO LA DECISIONE DELLA CONSULTA

Lo studio Tarzia a fianco di Mps e Bnl

15-12-2011

BANCHE VS CORRENTISTI: IL 7 FEBBRAIO LA DECISIONE DELLA CONSULTA

Il contenzioso che vede come protagonisti le banche e i correntisti è di vecchia data. Sono, infatti, circa 12 anni che davanti ai tribunali si discute della legittimità o meno degli addebiti di interessi anatocistici.

In questo contesto Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Nazionale del Lavoro hanno affidato allo studio Giorgio Tarzia e Associati la difesa davanti la Corte Costituzionale della legittimità, contestata da alcuni Tribunali, della norma contenuta nel “decreto milleproroghe 2011” riguardante la prescrizione dei diritti del correntista in materia di conto corrente bancario. La decisione è molto attesa, proprio per il peso del contenzioso.
«Sarà, dunque, il 7 febbraio- dice a TopLegal Edoardo Staunovo-Polacco dello studio Tarzia- il giorno dell'udienza d'avanti alla Corte Costituzionale ed è in quell'occasione che, molto probabilmente verrà messo un punto alla vicenda. Confermando la posizione a favore delle banche, o, definendo la norme del milleproroghe e spostando la questione a favore dei correntisti».

Nel corso dell’udienza presso la Corte Costituzionale saranno ascoltate le parti dei giudizi in cui sono state sollevate le eccezioni di incostituzionalità, nonché l’Avvocatura Generale dello Stato.
«È nel 1999- spiega Staunovo-Polacco- che la Corte di Cassazione ha iniziato a sostenere che, in particolare, gli addebiti di interessi anatocistici fossero illegittimi, ed è da li, che è iniziato il contenzioso avanzato dai clienti. I correntisti hanno, poi, aggiunto altra carne al fuoco intraprendendo altre azioni contro le commissioni di massimo scoperto».

Proprio in riferimento  alle commissioni di massimo scoperto, sono state intraprese due azioni di classe dal Codacons contro Unicredit, dichiarate inammissibili dal Tribunale di Roma  e una nei confronti di Intesa Sanpaolo, anche questa avviata dal Codacons e dichiarata inammissibile dal Tribunale di Torino. Mentre Altroconsumo è stata autorizzata formalmente a portare in tribunale Intesa Sanpaolo.

«In riferimento agli addebiti di interessi anatocistici- precisa ancora Staunovo-Polacco- il fulcro su cui si è incentrato il contenzioso rigurda la possibilità o meno di far riferimento anche a vecchi contratti, considerando la possibilità della prescrizione. Alcunin tribunali, nel pronunciarsi hanno dato ragione alle banche, altri, invece, ai clienti, che chiedevano i risarcimenti».
Il 2 dicembre dello scorso anno, però una sentenza, la 24418, delle sezioni unite della Corte di Cassazione, nella causa di un correntista contro Banca Popolare di Puglia, assistita dallo studio Tarzia,  dava quasi completamente ragione alle banche, «la sentenza- afferma il partner dello studio- stabiliva che la prescrizione, in questi casi, decorre dal pagamento. Ma per la difficoltà di lettura della sentenza, questa stessa era stata equivocata e la gran parte della stampa specializzata ha frainteso le decisioni, ritendola una vittoria dei correntisti. La confusione diffusa ha fatto si che il legislatore si interessasse alla vicenda, per cui, con il decreto milleproroghe si è cercato di fare chiarezza, definendo che i termini di prescrizione decorrono dalla data dell'addebito, spostando, quindi,  la vicenda totalmente a favore delle banche e facendo scaturire le ire dei clienti. Questi hanno, dunque, sollevato una questione di incostituzionalità. Sarà adesso la Consulta a decidere».




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Giorgio Tarzia EdoardoStaunovo Polacco Banca Nazionale del Lavoro, Banca MPS, Unicredit, Altroconsumo, Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di Puglia e Basilicata


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