Parte oggi la seconda edizione della survey sul beauty contest commissionata a TopLegal da 4cLegal, realtà fondata da Alessandro Renna, ideatore del software che informatizza l’intero processo di beauty contest.
L’indagine punta a comprendere qual è il giudizio degli operatori che utilizzano lo strumento rivolgendosi a studi legali e direzioni legali sia private sia operanti nella pubblica amministrazione tramite un sondaggio differenziato.
«Siamo molto lieti di tornare a collaborare con 4cLegal per approfondire, a beneficio di tutti i stakeholder, una prassi adesso consolidata di mercato», afferma il direttore di TopLegal Michael Di Palma, che precisa: «Il tema è sotto riflettori di TopLegal fin dal 2012, anno in cui è stata condotta la prima analisi in assoluto sul beauty contest in Italia. Da allora abbiamo sempre auspicato il superamento del contrasto di interessi dannoso per il mercato tra imprese e studi legali».
La prima edizione della survey commissionata da 4cLegal nel 2015 era servita a tracciare per la prima volta la percezione su uno strumento a quel tempo poco presente nel mercato italiano. A distanza di due anni l’obiettivo diventa quello di comprendere cosa è cambiato, sia nella percezione dello strumento che nel suo utilizzo, tenendo a mente che il contesto dei servizi legali è sempre in evoluzione.
Spiega Alessandro Renna, fondatore di 4cLegal: «Due anni fa il beauty contest era un trend già evidente nel mercato legale. In Italia non c’era però un’attenzione specifica nei confronti di questo istituto, delle sue ragioni e dei benefici che è in grado di apportare al processo di selezione dei legali. Oggi, in seguito all’introduzione del beauty contest digitale e di un’attività di sensibilizzazione sul tema, lo strumento non è più considerato come qualcosa di esotico ma è stato capace di inserirsi nella fisiologia del mondo legale».
La nuova survey è rivolta a tutti gli operatori che possono essere coinvolti in un processo di selezione tramite beauty contest. Da un lato gli studi legali, tramite i propri partner ma anche attraverso quelle figure che partecipano attivamente al processo come responsabili di business e marketing. Dall’altro, le direzioni legali delle società siano esse private oppure operanti nella pubblica amministrazione.
«Analizzare i dati potrà darci una chiave unica per comprendere al meglio le necessità di studi e direzioni legali costruendo per loro un ambiente ideale in cui operare – spiega Alessandro Renna – L’obiettivo finale rimane quello di sviluppare una best practice che possa assicurare una diffusione che il Beauty Contest, come strumento che persegue obiettivi di compliance ed efficienza ineludibili, merita senza ombra di dubbio». Al termine della survey, i dati saranno presentati in un position paper che sarà pubblicato questo autunno.
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