Francesco Bellavista Caltagirone, assistito da Nerio Diodà, è stato assolto oggi 13 marzo, in appello, nel processo relativo al Porto di Imperia. La Corte d’Appello di Torino ha confermato l’assoluzione dell’imprenditore romano dall’accusa di abuso d’ufficio e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Per Caltagirone il procuratore generale aveva chiesto sei anni di reclusione. Per i medesimi reati, sono stati assolti anche due ex manager del gruppo Acqua Marcia, che con la collegata Acquamare avrebbe dovuto costruire il porto, difesi anche loro da un team dello studio Diodà, composto da Matteo Calori e Federico Luppi.
L’inchiesta sul Porto di Imperia era stata avviata nell’ottobre 2010 dopo un esposto presentato dal Pd culminato con l’arresto dell’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone. Tutto era iniziato quando la Procura aveva aperto un fascicolo sulla realizzazione del nuovo approdo, commissionato alla società Acquamare di Caltagirone Bellavista, perché voleva chiarire le modalità di assegnazione dell’appalto da parte del Comune di Imperia. Ne erano seguite accese polemiche anche per la revoca della concessione.
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