Sarebbero gli studi Bonelli Erede Pappalardo, Skadden Arps Slate Meagher & Flom e White & Case gli advisor legali sul dossier Generali Ppf Holding, la joint venture in Est Europa tra il gruppo assicurativo italiano e il gruppo del magnate ceco Petr Kellner.
Generali ha tenuto un consiglio di amministrazione straordinario per deliberare sull'opportunità di salire al 100% della joint venture, di cui attualmente ha il 51%. In contemporanea con il cda, nella sede del gruppo è stata segnalata la presenza di Sergio Erede, socio fondatore di Bonelli Erede Pappalardo, che ha seguito il gruppo guidato da Mario Greco nella transazione con Ppf, affiancato invece da White & Case.
Con Generali anche Skadden, che ha rappresentato il gruppo triestino in relazione agli aspetti legali inglesi e russi della joint venture. Il team di Skadden include i partner a Londra Lorenzo Corte, Pranav Trivedi e Clive Wells, con gli associate Sandro De Bernardini e John-Paul Santamaria. La squadra a Mosca include il partner Dmitri Kovalenko e l'associate Evgeniy Malygin.
Generali ha raggiunto un accordo per l'acquisto del 49% della joint-venture in mano a Ppf per circa 2,52 miliardi di euro.
L'acquisizione - spiega una nota - avverrà in due tranche: la prima entro il 28 marzo 2013 riguarderà il 25% di Generali Ppf holding per 1,286 miliardi, mentre la seconda intorno al 31 dicembre 2014 per 1,234 miliardi.
Le risorse relative al pagamento del prezzo della prima tranche sono già disposizione grazie ai proventi del bond subordinato da 1,25 miliardi emesso lo scorso 5 dicembre, al quale secondo quanto pubblicato in esclusiva da TopLegal avevano lavorato gli studi Riolo Calderaro Crisostomo, con un team composto dal socio Michele Crisostomo e dagli associate Fiona Chung e Andrea Mangini, e Clifford Chance (lato banche), con il socio Filippo Emanuele, la senior associate Linda Taylor e il counsel Gioacchino Foti. L'operazione quindi non impatta sugli indici di solvibilità che restano stabili, con il Solvency I stimato pro forma al 150-155% a fine anno.
Anche per la seconda tranche non ci sarà bisogno di risorse esterne, ha precisato il ceo Greco nella conference call con gli analisti.
Notizia modificata l'8/1/2013: aggiunge dettagli da comunicato del gruppo sull'intesa raggiunta, il ruolo di Skadden con Generali e background.
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