Segnano sempre loro. Dopo aver avviato rispettivamente le procedure per l'Ipo alla Borsa di Hong Kong di Prada e aver seguito l'ingresso della famiglia Woo in Ferragamo, Bonelli Erede Pappalardo (Bep) e Chiomenti si ritrovano sui due fronti di un'altra importante operazione straordinaria che interessa la moda e il lusso: l'acquisizione di Bulgari da parte di Lvmh.
Assistita da Michele Carpinelli e Francesco Tedeschini dello studio Chiomenti, la famiglia Bulgari, azionista di maggioranza dell’omonima società, si allea con il gruppo Lvmh conferendo la propria partecipazione e ricevendo in cambio azioni del gruppo francese, di cui diventerà il secondo maggior azionista familiare, dopo gli Arnault.
Lvmh promuoverà poi un'offerta pubblica di acquisto al prezzo di 12,25 euro cash - un premio del 61% rispetto alla chiusura di venerdì - sulle azioni detenute dagli azionisti di minoranza, finalizzata al Delisting.
L’annuncio dell’operazione, avvenuto questa mattina prima dell'apertura della Borsa con comunicati delle due parti e congiunti, ha fatto schizzare il titolo del 60% circa mentre Lvmh a Parigi è poco mossa. Lvmh, affiancata da Roberto Cera e Umberto Nicodano di Bep, si impegna a preservare "identità e autonomia" del gruppo italiano. Il prezzo offerto da Lvmh valuta la società intorno a 3,7 miliardi di euro. L'acquisizione di Bulgari porterebbe Lvmh a raddoppiare a circa 2 miliardi le sue attività nel settore gioielli e orologi.
Gli aspetti fiscali dell’operazione sono seguti da Luca Benigni dello studio Benigni e associati.
Financial advisor dell'operazione sono stati Crédit Agricole Corporate Investment Bank e Credit Suisse che, nell'ordine, hanno affiancato LVMH e gli azionisti Bulgari e Francesco Trapani (già ceo di Bulgari Spa). Credit Suisse è stata affiancata da Allen & Overy e in particolare da un team legale composto dal senior partner per l'Italia, Massimiliano Danusso assistito dai senior associate Gianpaolo Garafolo e Sara Cerrone per tutti gli aspetti dei derivati relativi all'operazione. Il socio Max Aaron, invece, si è occupato degli aspetti di US securities. David Benton e Daniel Shurman, partner londinesi, hanno seguito gli aspetti dei contratti derivati e il socio Bob Penn, sempre della sede di Londra, si è occupato degli aspetti regolamentari.
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