BEP, NUOVI SOCI E VIA ALLE RIFORME

L'assemblea approva l'accorciamento del lockstep e introduce nuove regole per la valutazione dei partner

10-05-2011

BEP, NUOVI SOCI E VIA ALLE RIFORME

Approvazione del bilancio, nomina di nuovi soci e attuazione delle riforme. Questi i  punti all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci di Bonelli Erede Pappalardo che si è tenuta il 7 maggio. I conti dello studio, nel 2010, si sono mantenuti in linea con lo scorso anno, anche se, secondo quanto stimato dal Centro Studi TopLegal, hanno fatto registrare un lieve calo (-1,5%). L’organico è tornato a crescere e oggi, Bep conta 230 collaboratori e oltre 300 professionisti.

Bep, fanno sapere fonti ufficiali, mantiene stabile il proprio posizionamento, si conferma presente sulle principali operazioni nazionali e prosegue nella attuazione di un sistema di controllo dei costi finalizzato a creare economie che rendano possibili nuovi investimenti. A cominciare dal sostegno alla crescita professionale interna.

Le promozioni deliberate dall’assemblea hanno riguardato in particolare il dipartimento di diritto tributario con la nomina ad associato ordinario di Andrea Manzitti, ex capo del dipartimento per le politiche fiscali del ministero dell’Economia e delle Finanze, entrato in Bep nel 2005 come of counsel. Sempre nell’area Tax, Riccardo Ubaldini, è stato promosso associato salaried. Stefano Micheli, del dipartimento di società e finanza e Giuseppe Rumi, diritto bancario, sono passati di categoria divenendo associati ordinari. È divenuto associato anche Angelo Bonetta, esperto di contenzioso, mentre Domenico Ielo, del dipartimento di diritto amministrativo, è stato nominato associato salaried.
Buone notizie sono in arrivo per gli associate. Uno su due, secondo quanto risulta a TopLegal, dovrebbe ricevere un aumento della propria retribuzione e una cinquantina dovrebbero ottenere un bonus.

Le promozioni, che normalmente vengono decise dallo studio a fine anno, sono state annunciate adesso perché i soci hanno scelto di farle coincidere con l’entrata in vigore delle riforme relative all’accorciamento del lockstep e alle modalità di valutazione dell’operato dei partner.

Per quello che riguarda il lockstep, come anticipato da TopLegal sul numero di Febbraio, dopo l’abolizione della figura dei soci junior, Bep ha introdotto due scale di lockstep, una per gli equity di prima nomina e l’altra per gli equity ordinari.
Inoltre, ogni passaggio di “grado” nel percorso di carriera all’interno dello studio, non verrà più solo stabilito in base alla valutazione delle performance economiche, bensì al raggiungimento dei più generali obiettivi strategici fissati dal consiglio, sulla base del principio della cosiddetta partnership contribution: dalla attivazione di contatti utili alla realizzazione della strategia d’internazionalizzazione stabilita dal consiglio degli associati alla costruzione di modelli contrattuali utili per tutti i soci.

A proposito di internazionalizzazione, poi, va detto che Bep continua a lavorare su un progetto che consenta allo studio di avere una capacità di azione più incisiva a livello globale. Una delle strade che saranno esplorate nei prossimi mesi è quella della creazione con i best friends (Slaughter and May, Bredin Prat, Hengeler Mueller e Urìa Menéndez) di una strategia di approccio unitaria, che consenta ai cinque amici di potersi presentare in maniera coesa agli interlocutori stranieri, venendo percepiti come possibile alternativa ai “one stop shop”.

Oltre che sull’internazionalizzazione, inoltre, lo studio sta lavorando sul rafforzamento della propria politica di branding. Oggi, secondo i risultati pubblicati in un’inchiesta esclusiva da TopLegal a febbraio, Bonelli Erede Pappalardo è il secondo brand legale italiano dopo Chiomenti.

Nonostante la crisi e il rallentamento della crescita economica, dunque, Bep non blocca gli investimenti. Le risorse, viene spiegato, sono il frutto di un percorso di razionalizzazione dei costi che ha fatto sì che dallo scorso anno, lo studio si sia dotato di un budget dettagliato suddiviso per sede e centri di costo. La costruzione di una cultura dell’attenzione alle spese ha liberato risorse che ora lo studio può investire nel proprio interesse, anche per soddisfare esigenze molto concrete: dall’aggiornamento dell’hardware, all’implementazione di un nuovo sistema documentale.

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