di Francesca Lai
La rivoluzione post digitale e l’avanzata dell’Intelligenza artificiale hanno cambiato radicalmente i criteri di scelta dei consulenti esterni da parte delle direzioni legali. Un aspetto sempre più rilevante in questo contesto è la sicurezza informatica. Alessandra Bini, Trust and Compliance Officer Europe di Ibm, sottolinea: «Anche se la scelta degli studi legali continua a essere principalmente guidata dalla competenza e dalla professionalità dello studio e dei suoi professionisti, la tecnologia e la digitalizzazione sono, anche e soprattutto in questo settore, degli strumenti importanti che assumono un peso specifico crescente nei criteri che si adoperano e utilizzano per la selezione dei consulenti esterni».
Uno di questi criteri emergenti, sempre più rilevante, è la sicurezza dei sistemi informatici degli studi legali, nonchè l’adozione da parte dei medesimi di tecnologie di collaborazione con i clienti volte a privilegiare l’efficienza nella gestione delle pratiche. Con l'aumento delle minacce informatiche, Ibm richiede ai legal advisor con cui collabora di garantire che i loro sistemi siano sicuri e capaci di proteggere i dati sensibili. Un approccio già consolidato negli Stati Uniti, che ora inizia a diffondersi anche in Europa e in Italia.
Resta cruciale nella selezione degli studi legali anche l’integrazione dei criteri Esg (Environmental, Social, Governance) nelle decisioni aziendali. «Gli aspetti legati alla sostenibilità e alla governance sono sempre più rilevanti», afferma Bini. Anche Ibm, come molte altre multinazionali, considera il rispetto dei criteri Esg un elemento strategico nella scelta dei partner, inclusi gli studi legali. Questo orientamento riflette i valori aziendali e le politiche di sostenibilità, che stanno diventando sempre più centrali nelle strategie delle grandi aziende globali.
L’intervista completa è stata pubblicata su TopLegal Digital di novembre 2024 – n. 9. Registrati / accedi al tuo profilo per sfogliarla gratuitamente