di Valentina Magri
L’intelligenza artificiale ha avuto una rapida evoluzione negli ultimi anni, diventando una “presenza” sempre più costante nella vita di ognuno di noi. L’avvento dell’AI generativa ha amplificato poi l’attenzione e accelerato le sfide che questa tecnologia e le sue applicazioni pongono. Non tutti sanno che il cammino di sviluppo dell’AI per gruppi multinazionali Ict come Ibm è partito molti anni fa, ancor prima dell’attenzione del legislatore in generale e del legislatore europeo in particolare.
«Ci siamo mossi partendo da alcuni principi fondamentali, articolati su altrettanti criteri fondanti, e abbiamo costruito un sistema di governance aziendale, volto a garantire l’applicazione di tali principi e criteri», racconta a TopLegal Alessandra Bini, senior counsel, trust and compliance Europe di Ibm. Bini approfondirà la tematica della governance dell’AI al Tech Forum di TopLegal. L’evento si terrà martedì 23 aprile 2024 a Milano presso Pambianco Hub e sarà sostenuto dai media partner Decripto.org, Italia Economy e supportato da Clusit, InnovUp e Italian Tech Alliance. Tra i relatori anche Alessandra Bini.
Un altro tema importante nell’ambito dell’intelligenza artificiale è l’AI Ethics, ossia un sistema di governance interna modellato per garantire che le soluzioni di intelligenza artificiale siano utilizzate per amplificare le potenzialità dell’intelligenza umana, che i dati e gli insight rimangano di proprietà di chi li ha generati, e che i sistemi di AI siano trasparenti e spiegabili. «In tal senso i criteri declinati nella governance devono attenersi, appunto, alla spiegabilità, trasparenza, alla fairness (assenza di bias e pregiudizi), alla sicurezza e al rispetto delle norme in materia di protezione di dati personali», precisa Bini.
Affinché questo possa accadere, devono essere progettati processi aziendali che coinvolgano tutte le funzioni, non solo quelle più vicine alla creazione dei modelli. «In Ibm è stato creato un comitato etico con la missione di decidere come procedere in caso di disallineamento di qualche richiesta progettuale rispetto ai principi fondanti. Vi è, inoltre, un sistema di tool, in prevalenza “open”, che consentono la verifica e l’attuazione concreta dei criteri, contribuendo a costruire un processo che, by design, sia volto alla creazione e allo sviluppo di tutte le nuove tecnologie in allineamento con i principi etici Ibm», illustra la senior counsel dell’azienda.
Il tema della fiducia è comunque alla base di un’adozione sicura e utile dell’AI da parte delle aziende. Per creare fiducia nell'AI è necessario promuovere la collaborazione che trovi nell’open source il suo perno. Per questo Ibm ha contribuito alla nascita dell’AI Alliance. Fanno parte di questa community, tra gli altri, Met, Amd, Cern, Intel, Linux Foundation, Nasa, Sony Group, Hugging Face e molte università.
«Inoltre, in un’ottica di democratizzazione, la nostra proposizione di AI generativa watsonx rende l’AI molto più accessibile anche a chi non poteva fino ad ora investire in queste tecnologie. La piattaforma è composta da tre pilastri: watsonx.ai, watsonx.data e watsonx.governance. Quest’ultima gestisce i modelli di AI affinché siano allineati con le normative mondiali per quanto concerne la sicurezza, trasparenza e le policy», spiega Bini.
Oltre che nell’AI, Ibm sta altresì investendo nel Quantum computing. I computer quantistici sono nuovi strumenti con una capacità di computazione significativamente più potente degli attuali computer, che permetteranno di risolvere problemi oggi non gestibili. Lo studio e l’impiego della computazione quantistica avrà un impatto trasversale su tutti gli ambiti produttivi. «I maggiori vantaggi si prevedono in aree relative alla simulazione di sistemi naturali, alla creazione di algoritmi di intelligenza artificiale estremamente efficaci e alla risoluzione di problemi di ottimizzazione dei processi: tutto ciò con impatti significativi su diversi settori», specifica la senior counsel di Ibm.
Vi sono già numerose nazioni nel mondo e in Europa che si stanno preparando alle sfide quantistiche con strategie nazionali. «La Germania è senz’altro un esempio virtuoso, con il Fraunhofer Quantum & AI Experience Center, costruito attorno al computer quantistico Ibm. Esso consentirà di fare sistema e primeggiare in Europa facendo leva sulla tecnologia», racconta Bini.
Infine, la tecnologia può dare un contributo significativo in termini Esg in tre ambiti principali: la definizione dei report di sostenibilità; nella transizione energetica e resilienza climatica; nella gestione intelligente di asset e infrastrutture.
Bini sarà relatrice al Tech Forum di TopLegal. Clicca qui per iscriverti gratuitamente all’evento