Di gender equality si parla ormai diffusamente e da tempo. Ma l’impressione è quella che a volte venga ridotta a uno slogan. Eppure, la parità di genere è un bene per tutti, uomini inclusi. È questo il punto di partenza di Together, il progetto di Bird & Bird, che ha preso avvio nel novembre 2017. E che, a distanza di un anno, è risultato vincitore del premio Iniziativa dell’anno diversity ai TopLegal Awards 2018. Promotori del progetto Together sono tutti i soci dello studio capitanati dai due managing partner, Giovanni Galimberti e Raimondo Maggiore, insieme al partner Rossella Sansone (in foto, al centro) e alle senior associate Afra Casiraghi (in foto, a sinistra) e Claudia Ricciardi (in foto, a destra).
Il progetto Together nasce con la volontà di studiare, capire e concretamente ridurre il gender gap all'interno di Bird & Bird. Si tratta di un lavoro capillare, così tanto apprezzato a livello internazionale da essere importato anche in altri uffici di Bird & Bird. Le direttrici sono state tracciate a TopLegal da Rossella Sansone: «Un lungo periodo di studio e attività di benchmarking, in Italia e all’estero, ci hanno reso consapevoli che le numerose iniziative sulla gender equality da oltre 20 anni non hanno scalfito la presenza predominante ai vertici di studi legali internazionali di professionisti maschili. Un dato incontrovertibile che tutto quanto fatto sinora forse non ha funzionato così bene. Così abbiamo iniziato a valutare cosa mancava all’ingranaggio di queste numerose iniziative, per farlo funzionare meglio e veramente, oltre l’impegno e la buona volontà».
Lo studio ha così deciso di lavorare sui pregiudizi inconsapevoli. A partire dall’incontro organizzato nel novembre 2017 - e aperto anche al pubblico - con Michael Kimmel, noto sociologo americano citato dal Guardian come "the world's most prominent male feminist”. Together è un percorso che punta a correggere i pregiudizi inconsapevoli nei confronti delle donne e, al contempo, a rendere più attraente la partnership per l’universo femminile.
In questo percorso lo studio presta, nel contempo, attenzione al tema della reverse discrimination. «Garantire ai professionisti eccellenti "pari opportunità” non può significare trattare tutti in maniera uguale – interviene Afra Casiraghi – Abbiamo ormai capito che parità di trattamento non può, per definizione, portare a "pari opportunità"; ogni professionista, ogni genere ma, soprattutto, ogni persona ha esigenze e percorsi diversi. Together riconosce il valore della diversità e lavora per rimuovere i pregiudizi inconsapevoli promuovendo al contempo l'importanza dell'impegno femminile, e non il mero talento. Se è pur vero che ci sono dei pregiudizi inconsapevoli, è altrettanto vero che la donna non deve "sedersi" su questo alibi. Noi non vogliamo quote rosa. Vogliamo dare alle donne meritevoli, e che si impegnano, pari opportunità».
Il progetto ha coinvolto tutti i professionisti dello studio «perché – precisa Claudia Ricciardi – è impensabile riuscire a cambiare le cose agendo solo dall’alto o solo dal basso. Noi desideriamo studiare e fare chiarezza con un approccio scientifico: stiamo analizzando i differenti percorsi di carriera tra uomo e donna e, soprattutto, il perché e il cosa e quando di tale differenze». Un approccio che consentirebbe una continua evoluzione del progetto Together, le cui iniziative da proporre sono costruite sullo sfondo di un chiaro obiettivo di comprensione a monte. E, in effetti, le iniziative sono state le più disparate; e hanno preso corpo anche fuori dagli uffici di Bird & Bird.
Partito a novembre dello scorso anno con l’incontro con Kimmel, Together ha già avuto molteplici tappe. Si è allargato a pioggia su tutti i partner, con un coaching sui pregiudizi inconsapevoli rivolto ai soli uomini di studio al fine di confrontarsi sulla cultura professionale, parlando fra di loro, e a porte chiuse, di come è realmente lavorare con una donna. Il progetto, poi, è uscito dagli uffici dello studio per entrare nei licei milanese, portando la sua esperienza alla futura classe dirigente. Il prossimo passo, invece, è organizzare un incontro tra padri e figlie che si incontreranno per discutere del tema della resilienza, partendo dal presupposto che se vuoi sensibilizzare un uomo sul tema della gender equality devi portarlo a riflettere sul fatto che, tra poco, sarà sua figlia ad affrontare questa problematica. Il progetto si concluderà con la pubblicazione di un White paper, un codice di “best pratice for gender equality”.
Ma perché uno studio legale dovrebbe occuparsi di diversity. Si tratta solo di ragioni etiche o ci sono anche ragioni di business? «Ci sono certamente delle ragioni di business. È dimostrato che la presenza di una "diversità" migliora i processi decisionali, riduce i rischi d'impresa, aumentando al contempo la creatività. Più punti di vista ci sono, più ricca sarà la valutazione del problema e, per forza di cose, la soluzione», risponde Rossella Sansone.
La diversità ha quindi un valore economico ben preciso. A questo si aggiunge che oggi - nelle gare internazionali - viene sempre più richiesto di indicare quante donne ci sono in posizioni apicali.
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