Puma Italia srl, assistita da Giovanni Galimberti e Daniele De Angelis, rispettivamente partner e senior associate dello studio legale Bird & Bird di Milano, ha recentemente ottenuto una sentenza favorevole del Tribunale di Milano nei confronti di Euroda srl e l’Impresa Individuale Chiodo Elisabetta, rispettivamente importatore e rivenditore di calzature sportive “Asian Tiger”, riconosciute in contraffazione del marchio e del modello comunitario non registrato di Puma.
Il Tribunale di Milano, dopo aver riconosciuto la rinomanza del marchio Puma e la protezione come modello comunitario non registrato delle calzature “Future Cat low” di Puma, ne ha accertato la contraffazione, disponendo l’inibitoria delle calzature denominate “Asian Tiger”, la distruzione degli esemplari già a suo tempo oggetto di sequestro cautelare, oltre alla pubblicazione della sentenza, al risarcimento del danno e al pagamento delle penali per l’inosservanza dell’inibitoria cautelare.
La sentenza del Tribunale milanese oltre a riconoscere espressamente la rinomanza ed il potere evocativo del marchio “Puma”, contiene chiare linee guida per l’accertamento dei requisiti di validità del modello comunitario non registrato. Con riferimento al risarcimento del danno, poi, il Tribunale di Milano considera la vanificazione delle campagne pubblicitarie e la diluizione del carattere distintivo e del significato evocativo (anche in termini di qualità e design) del marchio Puma. Il Tribunale ha quantificato il danno sulla base dell’entità della contraffazione (importazione e commercializzazione) e degli utili conseguiti.
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