Territorio

Bologna terra di conquista

In una città in ripresa i professionisti cercano la ricetta per smarcarsi da una concorrenza milanese ormai pervasiva

13-02-2018

Bologna terra di conquista


Dalla cima della Torre degli Asinelli, scalati i suoi 498 gradini e da un’altezza di circa 97 metri, è possibile estendere lo sguardo su tutta l’area che circonda la città di Bologna per parecchi chilometri. Nonostante questo punto di osservazione sull’orizzonte, gli avvocati locali non sono riusciti ad avvistare il nemico in avvicinamento, che ormai da diversi anni supera a piacimento l’estesa cinta muraria medievale. Si tratta degli studi basati a Milano (sia di rilevanza nazionale che internazionale) che, complice la crisi, sempre più spesso si avventurano fuori dai confini lombardi in cerca di nuove opportunità. A Bologna il mercato è fortemente dominato dalle Pmi, considerando che le società che raggiungono i 100 milioni di fatturato sono meno di un centinaio. Tuttavia, il territorio ha espresso anche gruppi di rilevanza nazionale nei rispettivi settori, come Coop Alleanza 3.0 nella grande distribuzione, Hera per il mercato dell’energia, Yoox nella moda. Così le prime 500 aziende da sole presentano un fatturato aggregato di 60,6 miliardi di euro. Sono proprio queste realtà ad attirare gli appetiti meneghini.

Ma non solo: i centri di ricerca rilevano un’economia in fermento. Secondo Prometeia, che ha stime positive sulla crescita per tutta l’Emilia-Romagna, è proprio Bologna a fare la parte del leone: le previsioni per l’area metropolitana parlano di un aumento dell’export del 5,5% nel 2018 e un calo della disoccupazione al 4,7%.


Commercialisti, rivali o alleati?
Ma qual è l’offerta degli studi legali della città? Si tratta di strutture adattatesi alla straordinaria predominanza delle Pmi, patrimonio economico della regione, che ne ha giocoforza scolpito la fisionomia. Sono infatti rarissime le realtà strutturate con più di 10 professionisti e in grado di superare i confini regionali.

Nel descrivere la situazione bolognese è, inoltre, indispensabile analizzare il ruolo dei commercialisti, da sempre una costante che detiene una rilevante percentuale del mercato locale: «Le società ritrovano nel commercialista una figura fondamentale, la quale ha assorbito una quantità di lavoro che secondo una ripartizione delle competenze spetterebbe all’avvocato» spiega Massimiliano Bovesi,  partner di Bovesi Cartwright Pescatore. Negli ultimi anni, però, sta avvenendo una trasformazione nei rapporti tra le due professioni. Se prima erano di pura concorrenza, la richiesta di soluzioni tailor-made da parte di una clientela più sofisticata e la crescente presenza degli studi milanesi hanno fatto sì che a livello locale si sviluppasse una proficua collaborazione. Come affermano da Blf, studio nato nel 2011 da una costola di Mbl (Marena Bonvicini Ludergnani) «Si tratta di una novità per il mercato bolognese — spiega il partner Roberto Ludergnani — Il mandato è ancora acquisito principalmente dai commercialisti, più legati al singolo imprenditore, ma adesso il lavoro viene portato avanti insieme con noi avvocati. Si tratta di una collaborazione nell’interesse del cliente la cui richiesta si è specializzata ». Di questo parere anche i professionisti di Gnudi, studio di commercialisti che dalla sua fondazione ha deciso di non fornire servizi legali se non quelli strettamente legati ai contenziosi di natura fiscale derivanti dall’attività principale. Ma si tratta ancora di eccezioni che valgono prevalentemente nelle fasce più alte del mercato mentre la realtà medio piccola è appannaggio quasi totale del commercialista. Si tratta di un fattore che, per gli avvocati, influisce sulla stessa redditività delle operazioni.

 

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MBL & Partners, BLF, Gnudi, Cartwright Pescatore MassimilianoBovesi, RobertoLudergnani Hera, Yoox Group, Coop Alleanza 3.0


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