BONELLI, CHIOMENTI E D'URSO GATTI SULLA VETTA DELL'M&A

Si conferma tra i protagonisti del settore d'Urso Gatti e Bianchi, terzo sia per valore che per volume nalla classifica pubblicata da Mergermarket

07-10-2011

BONELLI, CHIOMENTI E D'URSO GATTI SULLA VETTA DELL'M&A

Bonelli Erede Pappalardo (Bep)  e Chiomenti restano i punti fermi nel settore M&A, sia pur invertendosi le posizioni rispetto alla classifica stilata da Mergermarket ad aprile.
Medaglia d'oro, quindi per Bep che ha seguito operazioni per un totale di 7,1 miliardi, tra le quali l'assistenza a Eurazeo per l'acquisizione del 45% di Moncler (assistita da Latham & Watkins) del valore di 418 milioni di euro.  Chiomenti, invece, che scende dal primo al secondo gradino del podio, ha fatto registrare un valore totale di operazioni di 6,6 miliardi di euro.

Continua la rimonta di d'Urso Gatti e Bianchi che dopo il settimo posto di aprile, nel bilancio dei primi 9 mesi dell'anno, ha raggiunto la terza posizione, con operazioni del valore totale di 5,2 miliardi, anche grazie all'assistenza a Lactalis su Parmalat. Quarto posto per Freshfields e settimo per Legance (che, invece, nella classifica stilata da Thomson Reuters si trova al secondo posto per operazioni annunciate e all'ottavo per completate). Lo stesso Legance, nello stesso periodo dello scorso anno, si trovava in vetta alla classifica.
Ottavo è lo studio Gianni Origoni Grippo (Gogp) con un totale di operazioni del valore di 4,2 miliardi di euro. Nono e decimo posto, invece, rispettivamente per Allen & Overy (che lo scorso anno si trovava al 30esimo posto) e Clifford Chance.


Per quanto riguarda la classifica legata al volume delle operazioni, resta in testa, rispetto ad aprile, Chiomenti con 28 operazioni, a seguirlo è Gogp con 23 e d'Urso Gatti e Bianchi con 18. Segue, quindi Bep, Pedersoli, poi Clifford Chance e Nctm, entrambi con 12 operazioni. In coda Legance, Cleary Gottlieb, Hogan Lovells e Orrick a 8, mentre chiudono Giliberti Pappalettera Triscornia (che per valore è 14esimo dal 47esimo posto dello scorso anno) e Linklaters a quota sette. Proprio Giliberti, inoltre, è riuscito a guadagnarsi un posto, il 16esimo, anche nella classifica dei buyout europei per valore.

Grandi assenti della classifica restano Dewey & LeBoeuf, che ad aprile scorso era nono per valore e Grimaldi che già nella precedente classifica era assente.

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