Bonelli Erede Pappalardo (Bep) si prepara ad approvare il nuovo patto associativo. Il testo «e la correlata formula di ripartizione dell’utile», dice a TopLegal Umberto Nicodano (in foto), managing partner dello studio, «sono già stati approvati come linee guida dall’assemblea dei soci e verranno nuovamente sottoposti all’assemblea nella loro formulazione di dettaglio in primavera».
Tra le altre cose, Bep ha ripensato il percorso di carriera dei collaboratori, l’organizzazione dipartimentale e a i meccanismi del patto associativo. «Il percorso di carriera si aggancia al patto associativo. Noi dobbiamo spiegare ai nostri giovani più bravi qual è il loro sbocco».
Il patto mira anche ad assicurare una ripartizione dell’utile meno legata alle performance individuali e più favorevole ai soci giovani per invogliare i più bravi a restare. «Noi riteniamo di allevare dei professionisti di valore e ce li vorremmo anche tenere».
Il patto mira anche ad assicurare una ripartizione dell’utile meno legata alle performance individuali e più favorevole ai soci giovani per invogliare i più bravi a restare. «Noi riteniamo di allevare dei professionisti di valore e ce li vorremmo anche tenere».
Ma Quali saranno le linee che ridisegneranno il percorso di carriera dei collaboratori? «Nel 2001», spiega Nicodano, «avevamo impostato un percorso articolato su delle fasce che ci era servito per integrare le tre realtà di studio (Bonelli, Erede e Pappalardo) d’origine». Il percorso di carriera era diventato un po’ troppo sindacale, c’era una forte aspettativa di salire anno dopo anno. «Il mancato passaggio da un livello retributivo all’altro era vissuto come un dramma, anche se non lo era. Il nuovo sistema prevede quattro categorie: praticanti, junior, senior e managing con all’interno di ogni contenitore delle fasce retributive (3 o 4)». Il passaggio da una categoria all’altra sarà molto legato a logiche di ricerca dell’eccellenza. E così, il managing associate è un collaboratore che ha in nuce tutte le qualità teoriche per diventare partner, anche se non è detto che necessariamente lo possa diventare, visto che la dinamica associativa non è influenzata solo dalle qualità del singolo, ma anche dalla situazione complessiva dello studio e del mercato.
Questa è solo una delle innovazioni in termini di governance che lo studio si prepara a varare e che TopLegal racconterà in dettaglio nel prossimo numero di aprile.
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