BonelliErede, con un team formato da Marcello Giustiniani (in foto), Vittorio Pomarici, Martino Ranieri e Tiffany D'Ottavio ha assistito Aon, player mondiale del brokeraggio assicurativo facente capo alla società inglese Aon Plc quotata alla Borsa di New York, di fronte al Tribunale del lavoro di Milano, nell'ambito della causa per il licenziamento dell'amministratore delegato Uberto Ventura.
Di fronte alla domanda di ricorso del manager, assunto nel 2004, promosso nel 2008 condirettore generale e nel 2012 amministratore delegato della filiale italiana, il giudice del lavoro Francesca Saioni ha confermato la legittimità del suo licenziamento e rigettato la richiesta di risarcimento pari a 2 milioni e mezzo di euro di danni.
Alla base della decisione della multinazionale di licenziarlo, appoggiatata dal Tribunale del lavoro, una serie di iniziative rivendicate dall’amministratore delegato come impronta e matrice dei propri risultati: 25 nomine da lui decise ma secondo la multinazionale non concordate con il resto della struttura; privilegi ai propri più stretti collaboratori sotto forma di aumenti di stipendio e progressioni di carriera e maggiori benefit aziendali; e conseguente emarginazione o demansionamento di altri dirigenti ritenuti inefficienti. Per la giudice del lavoro Francesca Saioni l’esercizio di potere «non può sconfinare nella mera prevaricazione», che fa venir meno il rapporto di fiducia con il datore di lavoro e giustifica il licenziamento «anche in ipotesi di insussistenza di qualunque danno patrimoniale».
Il dirigente, che nelle prime fasi del licenziamento aveva ottenuto dal Garante della Privacy un provvedimento favorevole sulla lamentata «indebita intrusione nel dispositivo Black Berry aziendale» da parte della società, e che nel frattempo è già stato ingaggiato in un altro posto di lavoro, impugnerà in Appello la sentenza di primo grado sul licenziamento, a suo avviso frutto della volontà di una parte del management di «liberarsi di lui per poter tornare ad avere il pieno controllo».
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