Dopo mesi in cui si è parlato del possibile sbarco di Michael Bosco in Dla Piper, ora arriva la certezza. L'avvocato di Shearman & Sterling lascia lo studio per unirsi al team guidato da Federico Sutti.
Bosco, che già da qualche mese è passato da socio a of counsel dell'insegna statunitense, entra a far parte di Dla Piper, nella sede di Roma, in qualità di socio responsabile dell'Equity capital markets (Ecm) in Italia e coordinatore delle attività di Ecm di diritto statunitense per gli uffici di Dla Piper nei paesi dell'area mediterranea.
Un altro tassello si aggiunge, dunque, alla sede italiana di Dla, che può annoverare, con questo ultimo ingresso, un professionista di Capital markets di prima categoria. Sulle motivazioni, invece, che lo hanno spinto a lasciare Shearman & Sterling dopo 20 anni di attività vi è, secondo Bosco, la volontà di abbracciare l'approccio al mercato di Dla Piper in un periodo contraddistinto da profondi mutamenti strutturali a causa della crisi finanziaria. «Ritengo – dichiara Bosco a TopLegal – che la strategia e l’approccio al mercato di Dla Piper sono assolutamente convincenti. In particolare, credo che la piattaforma globale dello studio, già oggi fra le più forti a livello mondiale, rappresenterà per me, avvocato internazionalista, un volano potentissimo».
Bosco è approdato in Shearman & Sterling nel 1992. Nel 2002, insieme a Domenico Fanuele, attuale managing partner dello studio in Italia, ha contribuito alla fondazione della sede tricolore. Esperto di Capital markets, è stato protagonista di molte tra le operazioni più importanti degli ultimi anni. Tra queste, l'aumento di capitale di Fodiaria-Sai e di Unicredit (da 7,5 miliardi di euro) nonché Banca popolare di Milano (800 milioni di euro). Bosco ha, inoltre, assistito Libyan Investment Authority (Lia) nel ricorso davanti alla Corte d’Appello di Roma contro la sentenza del 28 marzo in cui veniva ordinato alla Guardia di Finanza di sequestrare gli asset di Lia (principalmente formati da azioni di aziende quotate quali Unicredit, Eni, Finmeccanica e Fiat) con un valore aggregato di circa 1 miliardo di euro.
Il fattore Libia potrebbe essere tra i più interessanti per Dla che con Bosco arriverebbe a puntare su nuovi mercati. «La Libia – conferma Bosco – è un mercato che offre prospettive interessanti, cercheremo di giocare un ruolo sia nell’inbound che nell’outbound. Credo che la presenza capillare di Dla Piper in Africa posizioni lo studio molto bene per fornire assistenza ai diversi fondi sovrani libici con importanti investimenti nel continente africano che ora dovranno essere ristrutturati o rifinanziati».
«Intendiamo alzare significativamente il profilo dello studio – continua Bosco – nei settori Capital markets e M&a in Italia ma anche in tutto il bacino del Mediterraneo, focalizzandoci in un primo momento su operazioni cross-border e facendo leva sulle importanti sinergie che ci offre il network dello studio. Inoltre lavoreremo duramente per aumentare il livello di integrazione tra la struttura europea ed americana di Dla Piper che, a mio avviso, si rivelerà una fonte di crescita molto importante negli anni a venire».
Con l'ingresso di Bosco, Dla Piper conta dieci nuovi partner dal 2011, per un totale di 160 professionisti in Italia. Mentre il dipartimento di Corporate raggiunge, così, quota 38 professionisti.
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