BPM, ARRIVA NOTIFICA CLASS ACTION

La notifica ufficiale arriverà alla Banca popolare di Milano la prossima settimana: parte la class action per l’anticipo della scadenza del convertendo, operazione in cui gli obbligazionisti hanno visto bruciare fino al 90% del capitale investito. Ad annunciarlo a TopLegal è Massimo Cerniglia, of counsel di LexJus Sinacta. Sarà lui a coordinare il team di quattro legali – con lui Maria Brancaccio, Gian Clemente Benenti e Ileana Rossini -, tutti consulenti di Federconsumatori, l’associazione che ha guidato l'iniziativa. E tutti accomunati «dal desiderio di tutelare il consumatore». Anzi, in questo caso, migliaia di consumatori. Infatti, come spiega Cerniglia, «sono ben 15mila i risparmiatori-obbligazionisti danneggiati dall’anticipo – dal primo giugno 2013 al 29 dicembre 2011 - della scadenza del convertendo Bpm. Con perdite che arrivano fino al 90%». 
La class action promossa da Federconsumatori non è il primo provvedimento scattato contro Bpm. Già lo scorso giugno Piazza Meda era stata sanzionata dalla Consob, per complessivi 377mila euro, per irregolarità sui profili di rischio dei clienti. Correntisti che avevano un profilo “prudente” erano stati, infatti, resi illegittimamente idonei all’acquisto di titoli “aggressivi” come quelli del convertendo. E, anche in quel caso, a innescare l’azione era stata un’associazione vicina ai consumatori, Altroconsumo. 
Oggi è la volta di Federconsumatori, che, come ha chiarito Cerniglia, sarà la prima a farsi istanza dei costi legali. Costi che, poi, verranno ripartiti tra tutti coloro che aderiranno all’azione di classe, con criteri che saranno a breve chiariti dall’Associazione. Uno, intanto, è lo stesso Cerniglia a rivelarlo: «Come previsto dalla legge Bersani sarà adottato il patto di quota lite, che prevede un esborso da parte del consumatore in ragione percentuale della somma recuperata».
La partita ha avuto inizio. La palla ora passa ai legali Bpm.