Ip

Brevetto unico europeo: l'Italia verso il sì

Grandi cambiamenti in arrivo per i consulenti legali

14-05-2015

Brevetto unico europeo: l'Italia verso il sì

Di Maria Buonsanto

L'Italia ha cambiato posizione sul Brevetto unificato europeo. Ieri, il Comitato interministeriale per gli Affari Europei ha avviato il processo di revisione della posizione che nel 2012 aveva visto l'Italia non aderire al 'Pacchetto Brevetti' europeo, contestando il regime di trilinguismo (inglese, francese e tedesco) proposto dalla Commissione.

Uno dei pilastri del pacchetto sarà la nascita del Tribunale unificato Brevetti. Una novità che nel corso degli ultimi tre anni ha diviso gli esperti legali specializzati in Ip. Alcuni hanno criticato la possibile cessione di sovranità causata dal brevetto unico, con la conseguente necessità per le imprese italiane di dover affrontare cause davanti a giudici stranieri, in lingua straniera, con costi e rischi sconosciuti, molto più elevati di quelli attuali. 

Altri ne sono stati sostenitori. In una lettera inviata nel 2013 a TopLegal, un gruppo di sostenitori del brevetto unico scriveva: «Le risorse che le imprese potranno risparmiare con brevetto e corte unitari potranno essere utilizzate per difendere meglio le innovazioni, innescando un circolo virtuoso del quale beneficerà tutto il sistema, compreso il mondo forense, specialmente se l'Italia, come è ancora possibile, riuscirà ad ospitare una Corte Regionale con competenza sulle cause di contraffazione non solo relative al nostro Paese, ma a tutta la "fascia produttiva" del sud-est dell'Europa».

Al di là delle questioni sul merito, l'adesione dell'Italia al Pacchetto brevetti comporterà un cambiamento sostanziale nel lavoro di molti esperti del settore. Prevedibilmente, si dovrebbe assistere a una contrazione del contenzioso brevettuale. Un decremento del contenzioso, perché costoso, è già in corso e la Corte centrale dei brevetti acuirà la tendenza.

La diminuzione dei contenziosi, come contraltare, dovrebbe spingere gli studi verso una crescita dell'attività stragiudiziale, con la ricerca di un maggiore presidio in tutte le fasi della vita aziendale - non solo quelle patologiche - allargando la loro offerta ad aree di consulenza contigue, come la gestione delle contrattazioni di lavoro che sottostanno alla tutela di quei marchi e brevetti.

Se consideriamo gli ultimi passaggi avvenuti nell'area Ip, si possono notare alcuni segnali che potrebbero confermare questa tesi. Ne sono un esempio l'ingresso del giuslavorista Edgardo Ratti in Trevisan & Cuonzo e quello dell'esperto di Ip Renato D'Andrea in Lexellent.

Il mercato Ip sta cambiando e, come già si è assistito nel Labour, la direzione è quella di un sostanziale ridimensionamento del contenzioso, che per anni ha rappresentato un volano di crescita per molte insegne.

TAGS

Trevisan & Cuonzo, Lexellent EdgardoRatti, RenatoD'Andrea


TOPLEGAL DIGITAL

Scopri TopLegal Digital, nuova panoramica sull’attualità del mondo legal, finance e aziendale

 

Sfoglia la tua rivista gratuitamente


TopLegal Digital
ENTRA