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Brexit, rischi e opportunità dell’evento dell’anno

Il convegno promosso da Sgs ha dipanato la nebbia che avvolge il divorzio più atteso dell’anno delineando soluzioni e opportunità

11-04-2019

Brexit, rischi e opportunità dell’evento dell’anno



Brexit ha scalfito molte delle certezze legate all’Europa, andando a ridisegnare lo scenario europeo e internazionale. Tuttavia, non tutti i cambiamenti vengono per nuocere. Infatti, in un quadro di totale incertezza, vi è chi riesce a scorgere delle opportunità pratiche. Questi i temi affrontati nell’incontro organizzato dalla law firm londinese Sgs, in media partnership con TopLegal, intitolato “Italia-Uk: scelte strategiche, finanza e fiscalità nella prospettiva post Brexit”.

Lo scorso 4 aprile, hanno preso parte alla tavola rotonda Gabriele Schiavone, founder e chartered accountant in Sgs, Elena Cargnello (corporate director in Morrow Sodali), l’of counsel di Sgs Giorgio D'Amico ed Enrico Danieletto (Ceo di Pairstech Capital Management). L’incontro, inoltre, ha visto la partecipazione di Adriano Teso, imprenditore ed ex sottosegretario di Stato del ministero del lavoro e della previdenza sociale.

Il dibattito si è aperto con l’intervento di Elena Cargnello, la quale ha delineato con precisione la timeline degli eventi che hanno portato il Regno Unito alla situazione attuale. In particolare, Cargnello ha sottolineato la prossima scadenza imminente: il 12 aprile. Infatti, se entro tale data non verrà approvato dal governo un accordo sull’uscita dall’Europa, il Regno Unito si troverà in grossa difficoltà in vista delle elezioni europee. Proprio questa vicinanza con le elezioni europee, secondo Cargnello, rende ancora più improbabile la Brexit, dal momento che difficilmente il Regno Unito vorrà rischiare una partecipazione invalidata in Parlamento europeo. Dati alla mano, inoltre, Cargnello ha rilevato che a suo dire il rischio della Brexit non ha spostato il percorso virtuoso del Regno Unito, che economicamente non è rimasto scalfito dalle incertezze degli ultimi mesi.

Gabriele Schiavone, founder di Sgs, ha spiegato come avviene dal punto di vista fiscale e finanziario la gestione di un’attività internazionale nel Regno Unito. L’intervento di Schiavone, in particolare, si è soffermato su tre tipologie di attività: start up, holding e società finanziarie. Per ciascuna, Schiavone ha delineato le agevolazioni (fiscali e regolamentari) presenti in Uk, concludendo che gran parte delle stesse rimarranno anche in caso di Brexit.

L’intervento di Giorgio D’Amico, of counsel di Sgs, ha spiegato la pianificazione degli investimenti nel Regno Unito da una prospettiva italiana. Nell’ipotesi di una hard Brexit (cioè senza un accordo con l’Ue), D’Amico ha sottolineato che ci si troverebbe ad applicare un Trattato del 1988, pensato e ratificato in un’epoca decisamente diversa dalla attuale e per cui ci vorranno senz’altro alcuni aggiustamenti. A conclusione del proprio intervento, D’Amico ha sottolineato gli impatti di un’eventuale Brexit per le persone fisiche e giuridiche italiane collegate con il Regno Unito.

L’intervento di Enrico Danieletto, Ceo di Pairstech Capital Management, si è invece focalizzato su prospettive e casi pratici inerenti alla finanza internazionale, al listing e alle operazioni di debito. In particolare, Danieletto ha delineato la figura dell’appointed representative, evidenziando i vantaggi che derivano dalla collaborazione (stabile o meno) con un soggetto di questo tipo.

A conclusione della tavola rotonda si sono raffigurati gli aspetti fiscali di Brexit sotto una duplice lente di ingrandimento: tasse dirette e Iva e dogane (tasse indirette). Per quanto riguarda le prime, Schiavone ha parlato dapprima delle tasse dirette in generale, per poi focalizzarsi sull’applicazione delle medesime nei rapporti Italia-Uk. Nella proposta di soluzioni concrete, Schiavone non ha mancato di notare che – tendenzialmente – l’obiettivo del Regno Unito sarà mantenere lo status quo normativo e pertanto non si vedono grandi cambiamenti in vista dal punto di vista legale.

Al termine dell’incontro, Adriano Teso, ex sottosegretario di Stato del ministero del lavoro e della previdenza sociale, ha sottolineato che nessuno può sapere i risvolti legali di Brexit finché non ci sarà un documento scritto. Tuttavia, secondo Teso, Brexit ci insegna che se non si vuole cadere in pericolosi particolarismi ci si deve occupare di più della cosa pubblica e in particolare dell’economia pubblica. 

 

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BonelliErede, Dewey & LeBoeuf GiorgioD'Amico, GabrieleSchiavone, ElenaCargnello, EnricoDanieletto, AdrianoTeso Pairstech Capital Management, Morrow Sodali


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