Riforma Processo Civile

CAIAZZO, «MANCANO ANCORA LE STRUTTURE»

Al via le misure previste dal Ministro Paola Severino per decongestionare i tribunali. Adesso si valuterà l'efficacia

12-09-2012

CAIAZZO, «MANCANO ANCORA LE STRUTTURE»

È da ieri in vigore la mini riforma del processo civile approvata in estate con il decreto Sviluppo (83 del 2012). Leit motiv della Riforma è la riduzione del carico e dei tempi della giustizia civile, tramite l'applicazione delle misure volute dal ministro della Giustizia Paola Severino (in foto). TopLegal ha sondato gli umori di alcuni professionisti del settore per capire quali saranno i cambiamenti fondamentali. Per Rino Caiazzo, partner di Grimaldi, la sfida è tutt’altro che chiusa anche dal punto delle «posizioni ideologiche».

La riforma raggiungerà l’obiettivo di decongestionare i tribunali? Pro e contro?

La riforma del sistema di appello mutuata dai sistemi anglosassoni (con il "permesso" di impugnare) è senz'altro molto utile e dovrebbe aiutare la deflazione del contenzioso. Naturalmente, il risultato dipenderà da come i giudici applicheranno le nuove disposizioni e se la relativa fase di "filtro" troverà rigorosa attuazione. Non capisco, però, perchè permettere il ricorso in Cassazione contro il provvedimento di diniego: rischierà di trasformarsi nella nuova fase di appello. Invece, nella sostanza, le modifiche relative al contenuto minimo dell'atto di appello e all'ammissibilità di nuove prove in tale fase aggiungono poco alle norme precedenti. Molto interessante e utile è l'accelerazione del processo telematico, è il futuro e lì bisogna insistere con l'innovatività.

Cosa manca e cosa andava fatto?

Forse si potevano definire meglio i criteri relativi all'ammissibilità/non manifesta infondatezza dell'appello. Ma quel che manca non è nel testo delle nuove norme, bensì nella dotazione di strutture di tribunali e corti di appello. Mancano giudici, mezzi e tecnologia.


Il Cnf teme invece la riduzione delle garanzie sui ricorsi. La pensa anche lei così?

Nei Paesi anglosassoni il sistema giuridico è garantista al massimo e nessuno ha mai messo in discussione la bontà di un filtro ai giudizi futili o meramente dilatori per ragioni di garantismo. Evitiamo di assumere posizioni ideologiche. Quello che serve in Italia, in tutti i settori, è un sano e rigoroso pragmatismo.




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