L'ennesimo capitolo della saga sui diritti tv fa segnare un goal a favore delle grandi. Il Ministero dello Sviluppo economico ha dato ragione a Juve, Inter, Milan, Napoli e Roma. Motivo del contendere, come spiegato da TopLegal.it lo scorso 22 aprile, era stata la delibera sulle modalità di spartizione di 200 milioni di diritti tv, delibera passata in Lega il 15 aprile scorso col voto delle 15 mediopiccole, che riguarda, appunto, l'individuazione del più corretto criterio da applicarsi nella ripartizione tra le società calcistiche delle risorse assicurate dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi relativi al Campionato italiano di serie A. L'articolo 26 prevede una divisione sulla base di detrminati criteri: il 40% in parti uguali, il 30% sulla base dei risultati sportivi, il 30% secondo il bacino di utenza e di questo il 5 sulla base della popolazione e il 25 in base al numero di sostenitori.
Il punto poco chiaro che le cinque squadre di serie A hanno chiesto di puntualizzare al Ministero riguarda proprio il termine sostenitori.
La legge Melandri, infatti, al comma 3 dell’articolo 26 parlava di sostenitori, termine in cui le mediopiccole includevano non solo il tifoso (che ha una sola squadra del cuore), ma anche «un utente più variegato, che può essere direttamente interessato ad una squadra, ma che può essere anche simpatizzante per un’altra squadra come quella della sua città e può essere anche uno che semplicemente partecipa all’evento, guardandosi una partita per il solo fatto che si giochi e vada in diretta tv».
La richiesta presentata dagli avvocati delle grandi Enzo Morelli, Michele Briamonte e Leandro Cantamessa, poneva un preciso quesito: «Per bacino di utenza si deve intendere esclusivamente quello audiovisivo nel cui ambito sono fruibili le dirette delle partite del campionato di A? Il concetto di sostenitore di ciascun club equivale a quello di tifoso di una sola, singola squadra?»
Il Minstero dello Sviluppo economico, guidato da Paolo Romani (in foto), ha risposto all'atto di interpello, presentato dalle big, confermando l'equazione sostenitore =tifoso argomentando che: «il termine sostenitore rinvia ad una attività ludica che vede un soggetto intimamente legato ed attivamente impegnato nel sostenere i colori della sua squadra, appunto, tifoso». Il Ministero, quindi, indica come non corretta l'interpretazione «puramente letterale» delle mediopiccole.
Inoltre, il Governo, sottolinea l'importanza da attribuire, in fase di indagine di mercato, ai dati audiovisivi per identificare il bacino di utenza di ciascuna squadra.