Il Tribunale penale di Milano si è pronunciato lo scorso 17 giugno sulla nota vicenda processuale collegata al crac della società di investimenti Sopaf. Particolare rilevanza era stata data alle accuse di truffa aggravata e corruzione mosse nei confronti dell'ex presidente della Cassa Nazionale di Previdenza dei Giornalisti, Andrea Camporese, per il quale, all'esito del dibattimento, il Pubblico Ministero aveva chiesto una condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione.
Il Tribunale ha invece accolto la tesi difensiva proposta dal difensore di Camporese, Ciro Pellegrino (in foto), e lo ha assolto da tutte le imputazioni con formula piena perché il fatto non sussiste. Pellegrino - titolare dell'omonimo studio, coadiuvato in questo processo da Arianna Terzulli - ha commentato l'esito della vicenda processuale a TopLegal, affermando: "Quando si ha a che fare con questioni finanziarie articolate, nelle quali entrano in gioco importanti aspetti economici e prodotti finanziari, sulle cui dinamiche occorre una particolare competenza tecnica, il lavoro del penalista nella elaborazione della strategia di difesa deve consentire ai giudici di comprendere, durante l'assunzione delle prove, tutti gli aspetti peculiari degli strumenti di investimento, nonché, nella specie, le modalità con cui gli istituti di previdenza curano i propri interesse nel rispetto della legalità”.
Nell'ambito del processo è stato assolto con formula piena anche Andrea Magnoni, figlio del finanziere Giorgio, imputato per avere ricevuto un pagamento di 700 mila euro dalla società, nonché dal fondo immobiliare lussemburghese Jargonnat Partners, soci al 50% in una complessa operazione immobiliare conclusa con controparte la società tedesca Osram (gruppo Siemens).
In riferimento all'assoluzione, Guglielmo Giordanengo, difensore di Andrea Magnoni, ha dichiarato: "Siamo riusciti a dimostrare l'assoluta correttezza dell'operato di Andrea Magnoni attraverso testimoni e documenti che hanno comprovato la qualità e quantità del lavoro dallo stesso svolto tanto nella fase genetica dell'operazione, della quale è stato originator, quanto nella fase della causa civile instaurata a seguito dell'inadempimento della controparte. Il carried interest era dunque non solo dovuto, ma anche correttamente quantificato".
Notizia integrata il 20 giugno 2017 alle ore 10.18: si integra inserendo il ruolo di Guglielmo Giordanengo al fianco di Andrea Magnoni.