Con sentenza n. 1491/2024, il Tribunale di Milano ha rigettato l’azione promossa da uno dei principali produttori di energia rinnovabile del mercato italiano avente ad oggetto la ritenuta nullità di contratti derivati correlati al prezzo dell’energia elettrica, contestualmente accogliendo la domanda riconvenzionale di condanna proposta dalla società DXT Commodities SA per il pagamento di un importo in misura capitale di oltre 37 milioni di Euro dovuto ai sensi dei suddetti contratti.
DXT Commodities SA, uscita vittoriosa dal contenzioso, è stata assistita dagli avv.ti Silvio Riolo (nella foto a sinistra) ed Eugenio Pizzetti (nella foto a destra), rispettivamente name partner e partner del dipartimento di contenzioso dello Studio Legale Cappelli RCCD, coadiuvati dal senior associate Andrea Stefano Carrieri e dall’associate Nicolò Orlich.
La pronuncia
Il Tribunale di Milano, nell’accogliere le tesi proposte da DXT Commodities SA circa la piena validità dei contratti derivati stipulati tra le parti, ha affrontato sia aspetti di natura regolamentare, incentrati sulla disciplina in tema di esenzione dall’applicazione della normativa MIFID, sia civile, correlati alle possibili conseguenze derivanti dalla mancata indicazione nella documentazione contrattuale del mark to market, dei costi impliciti e degli scenari probabilistici. Il Tribunale di Milano, sotto tale ultimo profilo, ha in particolare affermato anche alcuni importanti principi sulla più coerente interpretazione da fornire all’ormai noto indirizzo della Corte di Cassazione originato dal caso “Cattolica” in tema di nullità dei contratti derivati (SU 8770/2020) in fattispecie di contratti derivati stipulati tra soggetti in condizioni di parità informativa.
TAGS
Cappelli RCCD