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Carnelutti archivia il 2015 in crescita

Lo studio ha chiuso i conti dell'ultimo anno fiscale con 22 milioni di fatturato e 11 milioni di utile

18-04-2016

Carnelutti archivia il 2015 in crescita

 

L'anno fiscale per Carnelutti si è chiuso in crescita rispetto al 2014, sia per fatturato sia per utile. I ricavi sono passati da 21 a 22 milioni; mentre il profitto è aumentato da 10,5 a 11 milioni. Per lo studio il 2015 è stato foriero di un'importante novità: il ritorno in America. A distanza di vent'anni dalla chiusura della sua sede newyorkese (correva l'anno 1996), l'insegna guidata da Luca Arnaboldi (in foto) ha siglato una joint-venture con una realtà locale ma con un pedigree italo-americano: Altieri Esposito & Minoli, attiva dal 2007 e guidata dai name partner Richard Altieri,Gianluigi Esposito ed Eugenio Minoli. La squadra newyorkese è composta da nove professionisti. Oltre ai tre partner, opereranno, infatti, anche due of counsel e quattro associate, uno dei quali è inviato dall’ufficio di Milano. 

La nuova realtà, una vera e propria joint-venture e non un semplice accordo di best friendship, è stata creata attraverso l'integrazione fra i due studi. Nello specifico Carnelutti si inserisce nel capitale di Aem con una partecipazione di minoranza (l’ottenimento della maggioranza trova l’opposizione delle legislazione americana) che è controbilanciata però da un coordinamento totale e una governance paritaria per quello che riguarda le attività di studio.

Si tratta di professionisti con competenze sia di diritto italiano che statunitense in grado di offrire assistenza alle aziende italiane che si affacciano al mercato americano e, viceversa, fornire il primo contatto per i clienti americani, soprattutto a New York, che guardano con interesse a un’espansione in Italia. 

Già testata è anche la capacità di mantenere saldo il ponte tra i due paesi, l’attuale managing partner di Aem Carnelutti, Gianluigi Esposito, ha guidato, dal 2003 al 2006, la sede newyorkese di Chiomenti in collaborazione con Skadden Arps Slate Meagher & Flom. La forza del doppio canale è messa in luce dallo stesso Arnaboldi, che a TopLegal dichiara «questa particolarità è forse il passo in più anche rispetto al passato di Carnelutti. Negli anni 80 avevamo a disposizione professionisti statunitensi e, a rotazione, un professionista italiano. Non è mai stata una struttura ambivalente come lo è adesso. La doppia capability è il valore aggiunto che ci identifica rispetto a un mercato particolare dove non è facile farsi riconoscere. A New York, in mezzo a studi di una potenza rilevante, se non sei visibile e riconoscibile per una competenza specifica rischi di scomparire dal radar».

Ma per Carnelutti i nuovi innesti non sono mancati neanche in Italia. Durante l'anno, infatti, hanno fatto il loro ingresso in studio Francesco Francica, proveniente dallo studio di Sica; Giovanna Anzimanni, proveniente da Pavesi Gitti Verzoni; Danilo Grattoni, titolare di un'insegna a suo nome e Alessandra Massolo, proveniente da Jenny. Mentre sul fronte della crescita interna lo studio ha promosso Leonardo Spina da of counsel a junior partner.

 

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