Lo studio Carnelutti con soci Margherita Bariè e Pietro Pouché, ha ottenuto per Honda sentenza favorevole pronunciata dalla Corte d’Appello di Milano a tutela dei ciclomotori SH e SHi, modelli di grande fama.
La sentenza vede Honda vittoriosa su tutti i fronti, respinge l’appello presentato da Parvisa e conferma la sentenza di primo grado, condannando Parvisa alle spese processuali.
Il Giudice accerta la sussistenza dell’avvenuta contraffazione dei diritti di design di cui Honda è titolare da parte di Parvisa, distributore italiano di scooter – My Space e Star City – molto simili a quelli della casa nipponica, ma affronta altresì svariati motivi d’appello sollevati da Parvisa, che rigetta a favore delle decisioni operate dal giudice di primo grado, tra cui la competenza - confermando il principio del “forum commissi delicti” ex art 20 cpc; la litispendenza - confermando che l’identità di petitum non sussiste se si chiede con un procedimento l’accertamento negativo della contraffazione e con altro procedimento l’azione di accertamento positivo della contraffazione e della condotta di concorrenza sleale ex art 2598 n°2 e 3 c.c.; e, infine, la manleva (Parvisa aveva chiesto di chiamare in manleva il produttore cinese, la Baotian Motorcycle, e il Giudice non ha accolto la domanda) - la cui concessione è lasciata alla discrezionalità del Giudice Istruttore ex art 269 cpc (fuori dei casi di litisconsorzio necessario).
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